La popolazione sta invecchiando. È un dato di fatto e secondo una ricerca condotta dalla Fondazione Censis, in Italia, la percentuale di anziani sulla popolazione dal 1981 al 2015 è cresciuta dal 13% al 22%. Su un totale di 3,1 milioni di persone non autosufficienti, gli over 65 sono 2,5 milioni, di cui il 10% vive la condizione più grave. Inoltre, a livello nazionale, la spesa privata per l’assistenza a lungo termine che grava sulle famiglie italiane ammonta a 13 miliardi di Euro annui, mentre i costi sociali e sanitari per le patologie, affrontati dalle famiglie, ammontano a 34,2 miliardi. Di questi, 9 miliardi di Euro vengono spesi per le 700.000 assistenti familiari, più comunemente denominate badanti, che lavorano in Italia. Significativo come sia proprio sulle famiglie lombarde a pesare il 22%* della spesa sanitaria regionale.
L’80% degli Italiani ritiene che la figura delle badanti abbia salvato una generazione di anziani e dato respiro ai propri cari; al tempo stesso però, l’82% pensa che, in molti casi, le badanti siano improvvisate e non all’altezza del loro compito.
Per le famiglie italiane, imparare a prendersi cura di chi prima si prendeva cura di noi è spesso difficile. Ciò che emerge, in fin dei conti, è anche la solitudine che gli Italiani si trovano a dover affrontare nel caso in cui un familiare abbia un problema sanitario o di non autosufficienza: il 47%, infatti, sostiene di non sapere a chi rivolgersi e il 56% ritiene che il sistema garantisca solo le prestazioni di base, ma non il resto, a cui deve provvedere autonomamente la singola famiglia. Inoltre, il 62% degli Italiani teme che, nei prossimi 3-5 anni, i servizi assicurati dalla copertura pubblica subiranno una riduzione.
Il rischio, in uno scenario di questo tipo, è quello di ricorrere in modo improvvisato nel tunnel del passaparola e dell’attivazione di posti di lavoro in nero con le relative problematiche che questo comporta. Pertanto è decisivo sviluppare soluzioni per fare in modo che questo non avvenga e che sia le famiglie sia gli assistenti domiciliari siano assistiti e tutelati. Le Agenzie per il Lavoro, come Openjobmetis, possono assumere un ruolo chiave e strategico essendo un punto di riferimento in grado di dare supporto, garanzie e offrire un servizio sicuro e professionale.
La Divisione Family Care di Openjobmetis è nata proprio per rispondere a questa crescente necessità. Con le sue filiali specializzate nell’assistenza domiciliare, offre alle famiglie assistenza per anziani e diversamente abili, assicurando un aiuto personalizzato. Gli assistenti familiari possono essere assunti con un regolare contratto di somministrazione (D.Lgs. 276/2003; Legge 92/2012; Legge 78/2014; Legge Delega 183/2014; D.Lgs.81/2015). A livello nazionale, nel solo primo trimestre del 2016, la Divisione Family Care di Openjobmetis ha scelto e assunto 456 assistenti familiari, da luglio 2016 ha inoltre rafforzato la propria presenza nella Regione Lombardia aprendo le filiali di Cinisello Balsamo (via Carmelita De Ponti, 22) e di Sesto San Giovanni (viale Matteotti, 151).
di Elisa Fagotto,
Project Manager della Divisione Family Care di Openjobmetis SpA