“Con lo sblocco dei licenziamenti, sono disponibili nuovi strumenti legislativi per sostenere la ripartenza e favorire il reimpiego: nuovi contratti di lavoro e nuovi ammortizzatori sociali, che le aziende devono conoscere a fondo per poterli utilizzarle al meglio a seconda delle esigenze. Ma non ci sono solo strumenti di protezione per affrontare l’emergenza: nei prossimi mesi prevediamo una forte richiesta di lavoro flessibile a sostegno delle richieste di personale delle realtà in crescita. Le imprese oggi hanno a disposizione una ‘cassetta degli attrezzi’ per costruire la ripartenza sulla flessibilità buona”.
A dirlo è stato Sirra Arnoldi, Legal & Corporate Affairs Director di Randstad Italia, al termine del webinar “Le sfide del lavoro per la ripresa”, evento online organizzato da Randstad in cui si è parlato di nuovi strumenti legislativi a disposizione delle imprese.
I nuovi strumenti a disposizione delle imprese. Tra questi infatti ci sono: il contratto di rioccupazione, il nuovo contratto di lavoro subordinato che prevede un progetto formativo di 6 mesi per lavoratori disoccupati con un esonero contributivo di sei mesi per le aziende. E il contratto di espansione, rivolto a reindustrializzazioni o riorganizzazioni di aziende con almeno 100 dipendenti, che prevede un accordo sindacale per l’accompagnamento alla pensione e un programma di riqualificazione con ricorso alla CIGS. E ancora gli ammortizzatori sociali disponibili dopo la Cassa Covid19: la cassa integrazione “con sconto”, il contratto di solidarietà (che prevede la copertura del 70% delle ore di lavoro non svolte in base a accordi collettivi aziendali di riduzione dell’attività) e la proroga della CIGS per cessazione di attività.
L’importanza del reskilling per dipendenti e aziende. Tutti strumenti importanti, indubbiamente, ma in un periodo come quello che stiamo vivendo un ruolo importante è ricoperto dal reskilling che, lo ricordiamo, è la possibilità data dalle aziende ai propri dipendenti di riqualificarsi favorendo lo sviluppo di nuove abilità e competenze che permettano loro di ricoprire nuovi ruolo. Reskilling che, come sottolineato da Arnaldo Carignano, Head of Career Transition di Randstad Risesmart è sempre più fondamentale: “Di fronte allo sblocco dei licenziamenti e, contemporaneamente, alle difficoltà a soddisfare le richieste di lavoro delle imprese a causa della scarsità di profili adeguati, è urgente riqualificare le competenze dei lavoratori per permettere alle persone di cogliere le opportunità che si aprono in altri ruoli o settori”.
3 lavoratori su 4 hanno necessità di reskilling, ma solo pochi ne sono consapevoli. Secondo l’osservatorio Randstad Risesmart, infatti, oggi ben 3 lavoratori su 4 hanno necessità di reskilling, ma solo 1 su 10 riconosce questo bisogno e decide di prendere in seria considerazione la necessità di riqualificarsi per migliorare la propria carriera.
“Le aziende in questo momento delicato segnalano la necessità di essere guidate a livello strategico per mantenere la loro brand reputation”, ha spiegato Carignano, “e questo può essere fatto in due modi: comunicando bene alle persone il motivo del cambiamento e garantendo loro un servizio distintivo di transizione e reskilling, che è un’azione migliorativa rispetto al proprio percorso professionale, perché garantisce maggiore agilità di carriera e più velocità nella ricerca di un nuovo lavoro. L’esigenza di riqualifica coinvolge l’intero mercato del lavoro, ma alcuni settori hanno maggiore urgenza, come l’automazione industriale, la logistica e l’ICT, in cui la ripresa sta dando segni forti di crescita, ma è difficile reperire i profili con le competenze richieste dalle nuove tecnologie”.