Con il Decreto Semplificazioni appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale è stata prevista una limitazione operativa dei CAF da cui ne scaturirà una perdita di migliaia di posti di lavoro e collaborazioni, oltre a questo, si aggiunge anche la normativa dei tagli sugli Istituti di patronato approdata in queste ore al Senato con la legge di stabilità, che mette a rischio anche in questo caso, diverse migliaia di posti di lavoro nei servizi al cittadino eliminando in parte un ruolo di assistenza storicizzato e organizzato in modo capillare sull’intero territorio nazionale anche da sindacati aventi almeno 50.000 associati.
In allarme sono circa il 50% dei Centri Assistenza Fiscale e 17 Patronati riconosciuti dal Ministero del Lavoro su un totale di 27. A rafforzare le forti preoccupazioni è un recente studio dell’Istituto Diritti e Solidarietà in cui appare evidente che con le nuove norme e criteri, non mutando il quadro della domanda di servizi, l’offerta avvantaggerebbe sigle sindacali come la CGIL -CISL – UIL – ACLI e qualche altro sindacato datoriale in rappresentanza del mondo dell’agricoltura o lavoratori autonomi.
La modifica sui nuovi requisiti sia per i CAF che per gli istituti di Patronato mette in discussione in un Paese democratico come il nostro, oltre ai principi costituzionali in cui dovrebbe essere garantita la pluralità di espressione e di rappresentanza, anche il diritti acquisiti per le certezze del lavoro. Principi e diritti che si scontrano con una politica fatta di “Slogan” da parte del Governo che afferma da un lato la crescita di posti di lavoro con l’attuazione del JOBS act e dall’altro invece, favorisce solo una parte di “SOGGETTI” sia CAF che Patronati rappresentati dai grandi sindacati, attuando così un’operazione chirurgica che apparentemente sembra di conflitto, escludendo nei fatti con un colpo di mano tutti gli altri, procurando così gravi danni per migliaia di onesti lavoratori fino alla perdita del posto di lavoro, che fino ad oggi contribuiscono nel dare un servizio qualitativo e professionale al cittadino in generale.
A usare toni forti per scuotere le forze politiche sono i CAF e Patronati (elencati di seguito) che rivolgendosi a tutti i parlamentari, auspicano azioni che pongano rimedio ad una riforma strabica del Governo che mira al taglio per i fondi destinati sia agli stessi Patronati che ai CAF, a fronte di nuovi sacrifici e adempimenti del tutto non comprensibili.
L’illegittimità sia della norma legislativa che andrà in vigore dal 12 dicembre p.v. di competenza per i CAF che quella contenuta nel D.Lgs da approvare con la legge di stabilità per i Patronati, è così evidente che se si leggono alcuni di questi nuovi vincoli, si rischia davvero di non capire quale sia la ratio legis…. Non più la ventilata qualificazione e un complessivo miglioramento dei servizi, ma un semplice regalo a chi ha strutture grandi come la CGIL e altri, che operano soprattutto nei grandi centri e pure già presenti all’estero.
In effetti, nei documenti redatti dai CAF inviati alla Presidenza della Repubblica e ai Ministri competenti, si è evidenziata, la violazione del diritto costituzionale in riferimento al nuovo sistema sanzionatorio palesemente in contrapposizione con quanto sancito dalla all’art. 53 della Costituzione italiana, oltre alla messa in discussione della libertà di associarsi e al diritto in quanto l’essenza di rispondere alle esigenze di territorialità e di pluralismo, nonché del limite minimo di elaborazione di dichiarazioni modello 730 pari all’1% in riferimento al numero complessivo elaborato dagli intermediari abilitati ogni anno. Questi nuovi obblighi tendono ad imporre la l’efficacia della retroattività e quindi, illegittimi, ai fini dei requisiti già in possesso dai CAF ad oggi esistenti.
Per i Patronati piuttosto, si teme il mancato rispetto sancito pure dalla Corte costituzionale del fine dei contributi versati dai lavoratori per l’attività di patronato che viene da questa riforma gravemente intaccato. Che senso ha l’operatività all’estero e soprattutto nei grandi centri? Si pensi al vincolo di essere presenti in Province con il 60% della popolazione, quando noi abbiamo un ruolo storico nelle periferie e nelle aree depresse. Il Patronato deve vivere a Milano e ad Enna con la stessa autonomia derivante dal pluralismo che è un’inviolabile prerogativa sindacale.
Senza comprendere la ratio, ad esempio la richiesta di 8 sedi in altrettanti paesi stranieri per i Patronati; vincolo operativo dal quale sono esclusi gli Istituti di patronato promossi dalle Confederazioni o Associazioni sindacali in rappresentanza del mondo dell’Agricoltura, oltre al limite di un minimo di produzione pari almeno al 2,5% dell’attività sviluppata complessivamente ai fini del contributi ministeriale effettuata dagli stessi Patronati. Imposizioni normative “extra legem” non previste sia dalla Legge 764/94, sia nella Legge n.152/2001 che nella legge 228/2012 riguardanti gli Istituti di patronato ad oggi operanti.
I CAF auspicano, l’intervento delle forze politiche nel prossimo Decreto Ministeriale in cui saranno stabiliti i compensi per l’attività svolta e opportunamente, si aspettano, la presenza di segnali chiari che definiscano con gradualità, gli aspetti critici normativi (nuovo sistema sanzionatorio, diritto di libera concorrenza) insieme ai principi di rappresentanza e uguaglianza, nel rispetto degli impegni assunti affinché la riforma per il nuovo 730 2015 semplificato, possa vedere coinvolti tutti i soggetti interessati.
I Patronati si augurano, che i parlamentari secondo coscienza e conoscenza giuridica, facciano il proprio ruolo affinché prevalgano i principi di democrazia e uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione per garantire i servizi a tutti senza escludere alcuni soggetti per favorirne degli altri.
I CAF: CENTRO ASSISTENZA FISCALE UNSIC S.R.L.”; CENTRO AUTORIZZATO DI ASSISTENZA FISCALE – ACAI DIPENDENTI; CAF U.G.L. SRL; CAF COFESERCENTI SRL; CENTRO AUTORIZZATO DI ASSISTENZA FISCALE CISAL SRL; CAAF SICUREZZA FISCALE SRL; CAF FENALCA DIPENDENTI E PENSIONATI SRL; C.A.A.F.F.A.B.I. SRL ;C.A.F. U.C.I. SRL; C.A.F. FE.NA.PI SRL; CAF LABOR SRL; CAF-LAVORO E FISCO SRL; CAF A.I.C. SRL; CAF PROFESSIONE FISCO SRL; CAF SERVIZI DI BASE SRL; CAAF SRL; C.A.F. CONF.A.S.I. S.R.L. – UNIPERSONALE;C.A.F. SERVIZI FISCALI SRL; CENTRO DI ASSISTENZA FISCALE AEUROPEAN S.R.L.; CENTRO ASSISTENZA FISCALE SIALS S.R.L.; CAF CNAI SRL; CENTRO AUTORIZZATO DI ASSISTENZA FISCALE E.N.P.T.A. S.R.L.; C.A.F. F.I.A.P. SRL; EUROCAF SRL; CAF CISAS SRL; ZEROCARTA CAF SRL; CAF CASARTIGIANI SRL; CAF USAE SRL; CAFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA S.P.A.; ASPPI CAF SRL; ASSOCONTRIBUENTI SRL; CAF UNIMPRESA S.R.L.
I Patronati raggruppamenti COPAS (ACAI, CLAAI, ENAC, LABOR, SENAS, SBR); CIPAS (ENAS; ENCAL, EPAS; INPAL; SIAS); CIPL (EPACA; ENASARCO; INAC; EPASA; INAPA; EASA; ITACO; ENAPA).