Per una volta non parliamo di tagli alla cultura, delle pesanti rette universitarie o, peggio ancora, dei tanto temuti test d’ingresso. Oggi notizie positive e poche polemiche: è uscita la classifica delle migliori università del mondo e, a sorpresa, gli atenei italiani sono migliorati moltissimo e si sono classificati in posizioni mai raggiunte fino ad oggi. Di quali università stiamo parlando?
La classifica – Il QS World University Rankings è la classifica internazionale delle migliori università, che analizza ben tremila atenei in tutto il mondo allo scopo di individuarne i migliori ottocento, attraverso un’analisi compiuta tenendo conto di una serie di parametri, fra i quali anche la ricerca. Nell’edizione 2013, appena redatta, sono stati inseriti ben ventisei atenei del nostro Paese.
Soddisfazioni – Le punte di diamante della nostra formazione accademica sono l’Università di Bologna, che dal 194esimo è passata al 188esimo posto; la Sapienza di Roma, salita dalla posizione 216 alla 196; e il Politecnico di Milano, che si è qualificato 230esimo guadagnando ben quattordici posizioni. Quattordici sono poi le università che hanno mantenuto la loro posizione e ben quattro le ‘new entry’: Milano Bicocca, Roma tre, Università studi di Brescia e Verona.
“Un risultato notevole data la crisi economica e i problemi legati ai finanziamenti e alle borse di studio di cui si è a lungo parlato”, ha commentato Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Universitario Nazionale.
Le migliori al mondo – Nonostante i miglioramenti, per trovare il primo ateneo tricolore – dobbiamo ammetterlo – bisogna guardare alla posizione 188. In cima alla classifica mondiale troviamo sempre il Massachusetts Institute of Technology (Mit) che si conferma il migliore, superando anche quest’anno la vicina Harvard e l’inglese Cambridge, arrivata al terzo posto.
Il dominio è prevalentemente a ‘stelle e strisce’: undici delle prime venti posizioni sono occupate da atenei americani. Una ‘potenza culturale’ che, però, pare si sia ridimensionata negli ultimi anni, dall’inizio della crisi del 2008. Delle 83 università statunitensi presenti tra le top 400, infatti, 64 sono scese in classifica rispetto al 2007. Situazione diametralmente opposta, per il 70% delle 62 università asiatiche presenti tra le top 400, che sono salite in classifica nello stesso periodo. Anche se per rintracciare la migliore università asiatica, la National University of Singapore, dobbiamo guardare alla posizione 24.
La Bocconi migliora nella classifica per facoltà – Un capitolo a parte va scritto per l’università Bocconi di Milano che ha guadagnato 17 posizioni rispetto all’anno scorso tra gli atenei in social sciences and management, collocandosi al 29esimo posto nel mondo e nona in Europa. Ma non è tutto: sia l’ateneo dell’ex premier Mario Monti sia il Politecnico di Milano guadagnano sei posizioni nel ranking 2013 dei Masters in management, pubblicato dal ‘Financial Times’ e si posizionano rispettivamente al 17esimo e al 62esimo posto al mondo.
Si tratta per la Bocconi del Master of science in International management, corso di laurea biennale tenuto in inglese, lanciato nel 2006 e per il Politecnico del Master of Science in Ingegneria Gestionale della School of Management. La valutazione si basa su una serie di criteri, tra cui la mobilità internazionale dei laureati, l’esperienza internazionale degli studenti durante il biennio e il progresso dei laureati in termini di salario e carriera.
“La continua progressione – ha detto Stefano Caselli, prorettore per l’internazionalizzazione della Bocconi – è un concreto riconoscimento alla capacità del programma di essere un punto di riferimento per l’attrazione di giovani talenti in Europa, sotto il profilo della qualità, della dimensione internazionale e del successo nel placement e nella progressione di carriera dei laureati”.
Per saperne di più – Ecco tutta la classifica