Le imprese femminili del Sud danno lavoro a quasi un milione di persone. E’ quanto emerge dalla lettura dei dati sulle aziende guidate da donne al 31 marzo scorso, elaborati dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere. I tre milioni di addetti presenti nelle imprese femminili (che sono più di un milione e 330mila a fine marzo scorso) incidono per meno del 15% sull’occupazione del settore privato – spiega Unioncamere – ma, in Molise e in Sardegna, nelle imprese guidate da donne trovano lavoro oltre il 20% degli addetti delle imprese presenti sul territorio, in Calabria quasi il 20%, in Sicilia, in Umbria e in Abruzzo quasi il 19%, più del 18% in Basilicata.
Nel complesso nel Mezzogiorno alle 483mila attività a trazione femminile si deve il 17% dell’occupazione generata dal settore privato. Alle spalle del Meridione si incontra il Nord Ovest, dove nelle 314mila imprese femminili lavorano più di 800mila persone, l’11,8% degli addetti delle imprese presenti in quest’area – prosegue Unioncamere – a seguire il Centro, con 302mila imprese femminili e 710mila addetti e un’incidenza sul totale che arriva al 15%. Quindi il Nord Est, con 232mila attività guidate da donne e 627mila addetti, pari al 13,5% del totale riferito al settore privato.
I numeri più elevati dell’occupazione nelle imprese femminili si registrano ovviamente nelle regioni in cui queste attività sono maggiormente diffuse: la Lombardia, con 179mila imprese femminili e oltre 500mila addetti, il Lazio, in cui le 145mila attività d’impresa guidate da donne vantano oltre 325mila addetti – si legge nella nota di Unioncamere – ma, in questi casi, il “peso” specifico sul totale degli occupati di quanti nelle aziende femminili hanno trovato un lavoro è inferiore alla media nazionale.
Unioncamere puntualizza che a fronte di un apporto importante all’occupazione, l’analisi degli addetti delle imprese femminili mette in evidenza anche la maggior fragilità strutturale di questo universo rispetto al complesso del mondo produttivo nazionale. Nelle attività guidate da donne, che rappresentano quasi il 22% delle imprese totali italiane, operano mediamente 2,32 persone, mentre nel totale delle imprese il numero medio di addetti è quasi di 4. La piccola dimensione delle attività d’impresa al femminile emerge anche guardando alle forme giuridiche – conclude Unioncamere – con un’incidenza di imprese individuali di oltre 10 punti percentuali superiore a quella che si registra nel totale delle imprese (quasi il 63% a fronte di poco meno del 52%).