l posto fisso, o come qualcuno ricorderà il contratto a tempo indeterminato, sta diventando un’utopia nel mondo del lavoro. Chi ritiene di aver un buon impiego, oggi, probabilmente possiede un contratto a tempo determinato, un apprendistato (e qui sono da valutare sul campo i cambiamenti voluti dall’attuale Governo Renzi) o un mediocre e risicato ‘stage retribuito’ (n.d. oggi, i tirocini extra-curriculari sono retribuiti obbligatoriamente per legge). Tenuto conto della serrata concorrenza che si è venuta a creare con l’abbondanza della domanda di lavoro, conservare un certo appeal nel mercato rappresenta una sfida per i candidati in lizza.
È chiaro che lavorare bene non basta, vi sono caratteristiche che prescindono dalle sole competenze tecniche. La questione crea da una parte interesse e dall’altra preoccupazione, tanto che il MarketWatch (del network Wall Street Journal) www.marketwatch.com ha chiesto a degli esperti dell’Human Resourcing di indicare le keywords fondamentali per ottenere e mantenere un certo appeal nel mondo del lavoro.
Capacità di comunicazione – Lavorare e ragionare bene è inutile se non si ha la capacità di comunicarlo a dovere. Ciò è valido anche per chi cerca una nuova occupazione; chi riesce a farsi strada tra le centinaia di candidature ed emergere sarà colui che avrà meglio di tutti comunicato in maniera efficiente le proprie esperienze e competenze, nel CV e al colloquio personale.
Il personal Branding – In un’epoca dove i social network sono divenuti un’inprescindibile mezzo di comunicazione di massa, è impensabile che essi non rappresentino un ulteriore e fondamentale strumento di recruiting per i selezionatori. Dunque è importante costruirsi un’immagine coerente con la propria figura personale e professionale, evitando post, link e tag immagini imbarazzanti.
Flessibilità – Non è certo una novità, ma al terzo posto tra le priorità degli head hunter vi è proprio la capacità di adattarsi agli alti e bassi del mercato. Utilizzare le fasi di stallo per aggiornarsi continuamente, apprendendo nuove competenze che premetteranno di restare competitivi al confronto con le nuove generazioni che spingono per entrare nel settore di riferimento.
Sviluppare il proprio brand – La proattività, parola che spesso ricorre negli annunci di lavoro, è sempre ben vista. non bisogna attendere il contatto dell’head hunter di turno, ma essere per l’appunto proattivi nel network di conoscenze, impegnandosi ad ampliarlo costantemente. Riorientare le proprie esperienze in situazioni nuove e impreviste è sicuramente il valore aggiunto.
Imparare a dare – Gli imprenditori apprezzano molto chi spende le proprie energie senza sentirsi usato in azienda (o quanto meno senza darlo a vedere). Imparare a collaborare, eliminando alibi e scuse, in condizioni ottimali di lavoro intendiamoci, è il punto di forza per mantere il proprio posto. Per chi si senta usato o fuori luogo, uscire dalla routine, lasciando la strada sicura per avventurarsi in quello che il mondo del lavoro richiede, è sicuramente lo spirito adatto.
Avere le 5 keywords non assicura il successo nella ricerca di lavoro ma rappresenta un’indicazione utile per stilare un vademecuum della job search. Si acquisirà quella sicurezza nei propri mezzi che spesso scema nei periodi d’attesa o quando ci si affaccia timidamente al mondo del lavoro. Occorre ‘aggredire’ (non alla lettera miraccomando) gli Head Hunters, ovvero nel gergo economico ‘cacciatori di teste’, se non si vuol essere l’ennesima preda del “le faremo sapere”.