Il 52,8% delle aziende locali attive nell’erogazione e nella gestione dei servizi pubblici e ambientali dei cittadini (utilities) ha implementato un piano di welfare aziendale e introdotto un premio di risultato attraverso la possibilità introdotta dalla normativa del 2016 di detassare il premio. E’ quanto emerge dalla ricerca ‘Il welfare aziendale nelle utilities’, promossa da Edenred e realizzata dal Consorzio Aaster, in collaborazione con Utilitalia, la principale associazione di rappresentanza delle aziende del settore.
I servizi. Il 50% delle utilities, inoltre, destina ai lavoratori anche il vantaggio fiscale dell’azienda e il 32% ha strutturato piani di welfare aziendale. I servizi più diffusi nei piani di welfare attivati sono: i benefits/servizi, in cui prevalgono i buoni pasto erogati dall’80% delle aziende intervistate, e la flessibilità organizzativa, legata principalmente all’orario di lavoro, 51,5%. – emerge dalla ricerca – Rispetto ai benefit, oltre ai buoni pasto, il paniere welfare prevede una molteplicità di servizi, tra cui: rimborso rette e acquisto libri, 23,9%; borse studio, vacanze studi e corsi, 23,9%; supporto e cura dei minori (baby-sitting), 21,6%; carrello della spesa, 20,9%; agevolazioni al rientro dalla maternità, 20,1%; assistenza anziani, 16,4%; assistenza familiari non autosufficienti, 16,4%; asilo nido aziendale o simili, 11,9%; sostegno alla formazione dei dipendenti, 17,9%.
Lo smart working. Dalla ricerca si evidenzia anche una buona percentuale di piani di smart-working, 16,4%. Si conferma quindi un modello di welfare aziendale fortemente ispirato al work-life balance, al sostegno delle esigenze familiari dei dipendenti, alla maternità e ai sevizi alla persona. Un modello che valorizza il corretto bilanciamento tra la vita lavorativa e quella familiare-privata, con particolare attenzione alle esigenze delle donne lavoratrici.
La componente femminile è presente in larga misura tra i direttori del personale delle aziende del settore – sono il 77,3% – e rappresenta il lavoratore tipo favorevole al welfare aziendale. La valutazione degli impatti derivanti dall’adozione di piani di welfare aziendale – continua la ricerca – è positiva per il 62,1% del management e per 66% dei lavoratori.
Un sentiment positivo tra i dirigenti. Dato in contrasto con molte ricerche che rilevano, invece, un sentiment maggiormente positivo tra i dirigenti, rispetto ai lavoratori. La valutazione positiva – si legge – aumenta notevolmente quando il welfare è inserito tramite accordi negoziali con il sindacato rispetto alla scelta unilaterale dell’azienda: 75,3% dei dipendenti contro il 51%.
Cresce il welfare contrattuale. Le prospettive di sviluppo dei servizi di welfare evidenziano un rafforzamento del welfare contrattuale, rappresentato dai fondi pensioni integrativi (59,9%) e dai fondi di assistenza sanitaria (46,75%). Sono rilevanti, inoltre, i servizi di conciliazione famiglia lavoro (33,6%) e i servizi di assistenza e cura dei familiari (16,8%), – prosegue la ricerca – a conferma di una visione di welfare particolarmente attenta alla conciliazione dei tempi di vita-lavoro. Una delle principali criticità emerse, invece, riguarda la mancanza di una comunicazione esaustiva ed efficace che ne faccia comprendere meglio tutti i reali vantaggi dello strumento welfare.
“Il welfare aziendale, in Italia, è un fenomeno in continua espansione, anche tra le piccole e medie imprese – spiega Luca Palermo, ad Edenred Italia- ha impatti positivi per tutti gli attori coinvolti: per lo Stato, per i lavoratori e per le aziende. L’ampia diffusione del welfare aziendale, in particolare nel settore privato, è stata incentivata dalla normativa di riferimento; ne rimane escluso il pubblico impiego. La ricerca promossa da Edenred vuole indagare proprio lo stato di diffusione, le opportunità e le criticità relative al welfare aziendale nel mondo delle utilities, all’interno del quale emerge un quadro interessante rispetto alla relazione tra il settore para-pubblico e il welfare aziendale. L’obiettivo – conclude – è favorire una maggiore conoscenza delle dinamiche in atto nel settore e offrire un contributo per una maggiore comprensione dei vantaggi del welfare aziendale”.