Segnali positivi per il mondo del lavoro. Nello specifico, nel terzo trimestre 2019 l’input di lavoro misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) aumenta dello 0,3% sotto il profilo congiunturale e dello 0,6% su base annua; l’occupazione risulta invece sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente e in aumento su base annua. E’ quanto emerge dalla nota trimestrale congiunta di Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal sulle tendenze dell’occupazione relativa al terzo trimestre 2019.
Le dinamiche occupazionali – spiegano – si sono sviluppate in una fase di persistente debole crescita dei livelli di attività economica confermata, nell’ultimo trimestre, da una variazione congiunturale dello 0,1% del Pil; il tasso di occupazione destagionalizzato si porta al 59,2% (+0,1 punti in confronto al trimestre precedente); l’aumento riguarda sia le donne sia gli uomini e soprattutto i giovani di 15-34 anni.
Il numero di occupati. Prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+1,0%) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+1,6%). Lo stesso andamento – si legge nella nota – si riscontra nei dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (CO) rielaborate (+367mila posizioni lavorative nel terzo trimestre 2019rispetto al terzo del 2018) e in quelli dell’Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+316mila posizioni lavorative al 30 settembre 2019 rispetto al 30 settembre2018).
I dati. Anche in termini congiunturali – rilevano Istat, Ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal – la crescita dell’occupazione dipendente riguarda sia gli occupati (+0,2%) sia le posizioni. Nel terzo trimestre 2019, in base alle CO, le attivazioni sono state 2 milioni 530mila e le cessazioni 2 milioni e 468mila, determinando un saldo positivo di 63mila posizioni di lavoro dipendente.
La crescita – emerge dalla nota – riguarda tutti i settori di attività economica, soprattutto i servizi (+42mila) in termini assoluti. Andamenti simili si riscontrano nelle posizioni lavorative dei dipendenti del settore privato extra-agricolo, dove la variazione congiunturale di +0,5% (+60mila posizioni) è dovuta a un aumento più contenuto nell’industria in senso stretto (+0,1%, +3mila posizioni) rispetto ai servizi(+0,6%, +51mila)e alle costruzioni(+0,7%, +6mila).
Le posizioni lavorative. Su base annua la dinamica delle posizioni a tempo determinato nei dati CO risulta negativa (-149mila) per la terza volta consecutiva – si legge nella nota – . Tale andamento si accentua nei dati Inps-Uniemens (-190mila nel terzo trimestre 2019) che comprendono anche il lavoro in somministrazione e a chiamata. Le posizioni lavorative a tempo indeterminato presentano un aumento nei dati delle CO (+517mila), in accelerazione rispetto ai tre trimestri precedenti (+475mila, +408mila e +237mila); del tutto analoga la crescita nei dati Inps (+506mila), più sostenuta in confronto ai tre trimestri precedenti (+477mila, +414mila e +256mila).
Aumenta l’occupazione. Prosegue a ritmi più sostenuti l’aumento tendenziale dell’occupazione (+151mila unità, +0,6%) a cui si associa la diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-61mila) e soprattutto degli inattivi (-199mila). Tra i giovani di 15-34 anni il numero di occupati e il relativo tasso mostrano una significativa crescita, in termini sia congiunturali sia tendenziali. Rimane rilevante – prosegue la nota – l’impatto dell’invecchiamento della popolazione, che contribuisce a spiegare la crescita del numero degli occupati ultracinquantenni, indotta anche dall’allungamento dell’età pensionabile.
I lavoratori in somministrazione. Dopo quasi sei annidi continua crescita, avendo conseguito nel terzo trimestre 2018 la massima espansione (418mila unità), il numero dei lavoratori in somministrazione nel terzo trimestre 2019 subisce una ulteriore riduzione tendenziale scendendo a 395mila unità (-24mila unità corrispondenti a-5,6% nei dati Inps-Uniemens).
Gli infortuni sul lavoro, accaduti e denunciati all’Inail, nel terzo trimestre del 2019 sono stati 135 mila (di cui 115 mila in occasione di lavoro e 20 mila in itinere), con un aumento 489 denunce (+0,4%) rispetto all’analogo trimestre del 2018. Gli infortuni sul lavoro con esito mortale accaduti e denunciati all’Inail sono stati 216 (151 in occasione di lavoro e 65 in itinere), ben 61 in meno di quelli del terzo trimestre del 2018, che era stato tuttavia interessato da alcuni infortuni tragici con numerose vittime nello stesso evento.
Le malattie professionali denunciate all’Inail e protocollate nel terzo trimestre del 2019 sono state 12.686, in aumento (+6,2%, 743 casi in più) rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente.