La dinamica dei flussi. Nei primi 5 mesi del 2019 le assunzioni complessive sono state oltre 3milioni. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la crescita ha riguardato essenzialmente i contratti a tempo indeterminato, i contratti di apprendistato, quelli stagionali e gli intermittenti. Sono invece in diminuzione i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione. A riferirlo è l’Inps nel rapporto mensile sul precariato.
Nello specifico, nel periodo gennaio-maggio del 2019, rispetto al 2018, è stato registrato un incremento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, che passano da 199.000 a 324.000, in crescita di 125mila unità che corrisponde al 62,6% in più. In aumento risultano anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (+14,4%). Per quanto riguarda le cessazioni, invece, nel complesso sono state 2.311.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La riduzione – spiega il rapporto – ha riguardato le cessazioni di contratti in somministrazione, di rapporti a termine e di rapporti a tempo indeterminato; in crescita sono invece le cessazioni di rapporti con contratto intermittente, stagionale e in apprendistato. Nei mesi di gennaio-maggio 2019 sono stati incentivati 50.463 rapporti di lavoro con i benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani (legge n. 205/2017), in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-5,0). Il numero dei rapporti incentivati è pari al 5,3% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni + trasformazioni).
La consistenza dei rapporti di lavoro. Su base annua (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi), il saldo risulta positivo e pari a +332.000, inferiore a quello registrato nel corrispondente momento alla fine di maggio 2018 (+473.000). Si conferma l’inversione di tendenza fra l’andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e quello dei rapporti a tempo determinato. In particolare, mentre il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da –30.000 (05/2018) a +365.000 (05/2019), quello dei rapporti a tempo determinato è passato da +304.000 (05/2018) a –157.000 (05/2019). Permangono positivi i saldi annualizzati delle altre tipologie di rapporti rilevati ad eccezione dei rapporti di somministrazione, che a maggio 2019 hanno evidenziato un saldo annualizzato pari a -10.000.
Il lavoro occasionale. La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale, a maggio 2019 si attesta intorno alle 19.000 unità (pressoché stabile rispetto allo stesso mese del 2018); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 231 euro. Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia, a maggio 2019 essi risultano circa 9.000 (contro i circa 7.000 di maggio 2018); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva – conclude l’Istituto di previdenza – risulta pari a 208 euro.