Il numero di assunzioni è in aumento. Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nei primi dieci mesi del 2019 sono state 6.154.000. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentate le assunzioni con contratti a tempo indeterminato, di apprendistato, stagionali e intermittenti; risultano invece in contrazione le assunzioni con contratti a tempo determinato e in somministrazione.
Da tempo determinato a tempo indeterminato. Nel periodo gennaio-ottobre del 2019, rispetto al corrispondente periodo 2018, – rileva l’Inps – vi è stato un netto incremento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, passate da 416.000 a 603.000 (+187.000, +44,9%); in crescita risultano anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (sono passate da 54.700 a 68.100: +24,5%).
Le cessazioni nel complesso sono state 5.654.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: la riduzione – evidenzia l’Istituto – ha riguardato le cessazioni di contratti in somministrazione e di rapporti a termine; in crescita risultano invece le cessazioni di rapporti con contratto intermittente, stagionale, in apprendistato e a tempo indeterminato.
I rapporti di lavoro. Nel periodo gennaio-ottobre 2019, – spiega l’Inps – 91.536 rapporti di lavoro (49.600 assunzioni e 41.936 trasformazioni a tempo indeterminato) hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (legge n. 205/2017), valore in leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-14,5%). I rapporti incentivati costituiscono il 5,1% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni + trasformazioni).
Trend occupazionale in rallentamento. Su base annua – si legge nella nota – il saldo consente di misurare la variazione tendenziale dello stock di rapporti di lavoro. Il saldo annualizzato ad ottobre 2019 (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) risulta positivo, pari a +224.000, inferiore a quello registrato nel corrispondente momento alla fine di ottobre 2018 (+389.000) nonché a quello registrato in tutti i mesi precedenti. Si evidenzia pertanto un trend occupazionale in decelerazione, pur rimanendo tuttora positivo il saldo su base annua.
I dati. Prosegue la netta differenziazione, sulla base della tendenza emersa agli inizi del 2018, – precisa l’Inps- fra andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato da un lato e andamento dei rapporti a tempo determinato dall’altro: il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da +72.000 (10/2018) a +385.000 (10/2019) mentre quello dei rapporti a tempo determinato è passato da +152.000 (10/2018) a –238.000 (10/2019).
I saldi annualizzati. Permangono positivi – sottolinea l’Istituto – i saldi annualizzati delle altre tipologie di rapporti rilevati (in particolare apprendistato e intermittente), ad eccezione dei rapporti di somministrazione il cui saldo negativo tende, ormai da sei mesi, a rafforzarsi.
Il lavoro occasionale. La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (Cpo), – prosegue l’Inps – a ottobre 2019 si attesta intorno alle 19.000 unità (in linea rispetto allo stesso mese del 2018); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 233 euro. Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), – conclude l’Inps – a ottobre 2019 essi risultano essere circa 9.000 (in lieve aumento rispetto a ottobre 2018); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 193 euro.