Nel secondo trimestre 2019 si osserva un aumento dell’occupazione sia rispetto al trimestre precedente sia su base annua. Tale dinamica si è sviluppata in un contesto di sostanziale ristagno dell’attività economica confermata, nell’ultimo trimestre, da una variazione congiunturale nulla del Pil. Il tasso di occupazione destagionalizzato si porta al 59,1% (+0,3 punti in confronto al trimestre precedente); l’aumento riguarda sia le donne sia gli uomini e interessa tutte le classi di età. Sono questi i dati diffusi da Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps e Anpal in una nota congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa al secondo trimestre 2019.
Prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,5%, Istat, rilevazione sulle forze di lavoro) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+1,4%, Istat, Rilevazione Oros). Lo stesso andamento si riscontra nei dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (CO) rielaborate (+379 mila posizioni lavorative nel secondo trimestre 2019 rispetto al secondo del 2018) e in quelli dell’Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+271 mila posizioni lavorative al 30 giugno 2019 rispetto al 30 giugno 2018). L’aumento tendenziale delle posizioni lavorative dipendenti interessa tutte le classi dimensionali d’impresa.
Il lavoro indipendente, secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, per il secondo trimestre consecutivo mostra una crescita congiunturale (+17 mila occupati, +0,3%) mentre diminuisce su base annua (-19 mila occupati, -0,4%). Le posizioni lavorative dipendenti, nei dati destagionalizzati, presentano un incremento congiunturale.
Nel secondo trimestre 2019, in base alle CO, le attivazioni sono state 2 milioni 535 mila e le cessazioni 2 milioni 446 mila, determinando un saldo positivo di 89 mila posizioni di lavoro dipendente. – si legge nella nota – La crescita riguarda tutti i settori di attività economica, soprattutto i servizi (+76 mila), mentre l’industria in senso stretto (+7 mila) e le costruzioni (+5 mila) mostrano incrementi meno rilevanti. Andamenti simili si riscontrano nelle posizioni lavorative dei dipendenti del settore privato extra-agricolo (Istat, Rilevazione Oros) dove la variazione congiunturale di +0,3% (+36 mila posizioni) è dovuta ad aumento più contenuto nell’industria in senso stretto (+0,1%, +3 mila posizioni) rispetto ai servizi (+0,3%, +29 mila) e alle costruzioni (+0,5%, +4 mila).
La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti sulla base delle CO riguarda le posizioni a tempo indeterminato (+134 mila), mentre quelle a tempo determinato subiscono una nuova, consistente, riduzione (-45 mila). – prosegue la nota – Entrambe queste tendenze continuano a essere influenzate da un elevato livello di trasformazioni a tempo indeterminato (+159 mila) contribuendo in modo complementare ad accrescere il numero di posizioni a tempo indeterminato e a diminuire quello delle posizioni a termine, in calo per la seconda volta. L’incidenza delle trasformazioni sul totale degli ingressi a tempo indeterminato (attivazioni e trasformazioni) raggiunge il 22,4%, il secondo valore più alto dopo quello del primo trimestre 2019 (28,7%).
Anche su base annua la dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta per la seconda volta negativa nei dati CO (-92 mila), dopo undici trimestri di crescita. Tale andamento si accentua nei dati Inps-Uniemens (-198 mila nel secondo trimestre 2019) che comprendono anche il lavoro in somministrazione e a chiamata. Le posizioni lavorative a tempo indeterminato presentano un aumento nei dati delle CO (+471 mila), in accelerazione rispetto ai tre trimestri precedenti (+405 mila, +234 mila e +127 mila); del tutto analogo l’andamento registrato dai dati Inps (+469 mila) in confronto ai tre trimestri precedenti (+412 mila, +254 mila e +123 mila).
La durata. Secondo le CO nel secondo trimestre 2019 per il 38,8% delle posizioni lavorative attivate a tempo determinato si prevede una durata fino a 30 giorni (il 15,8% un solo giorno), il 33,7% da 2 a 6 mesi e soltanto l’1,8% delle attivazioni prevede oltre un anno. Per i lavori non stagionali, – si legge ancora – nel secondo trimestre 2019 rispetto a un anno prima aumenta l’incidenza sia delle durate brevissime sia quelle superiori all’anno.
Sale il tasso di occupazione. Secondo i dati Istat della Rilevazione sulle forze di lavoro prosegue a ritmi meno sostenuti l’aumento tendenziale dell’occupazione (+78 mila unità, +0,3%) a cui si associa una diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-260 mila) e un aumento degli inattivi (+63 mila). Tra i giovani di 15-34 anni il tasso di occupazione continua a crescere, in termini sia congiunturali sia tendenziali. Rimane significativo l’impatto dell’invecchiamento della popolazione, che contribuisce a spiegare la crescita del numero degli occupati ultracinquantenni, indotta anche dall’allungamento dell’età pensionabile.
Dopo quasi sei anni di continua crescita e aver raggiunto nel terzo trimestre 2018 la massima espansione (418 mila unità), il numero dei lavoratori in somministrazione nel secondo trimestre 2019 subisce una ulteriore riduzione tendenziale scendendo a 387 mila unità (-27 mila unità corrispondenti a -6,5% nei dati Inps-Uniemens).
I lavoratori a chiamata. Nel secondo trimestre 2019 prosegue l’aumento tendenziale del numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti sulla base dei dati Inps-Uniemens (+15 mila unità rispetto all’analogo trimestre del 2018), con un tasso di crescita in rallentamento (+6,0% nel secondo trimestre 2019 rispetto a +8,4% nel primo trimestre 2019 e nel quarto 2018, al +8,9% nel terzo e al +16,0% nel secondo 2018).
Il Contratto di Prestazione Occasionale e i titoli del Libretto Famiglia sono le due nuove forme contrattuali di lavoro occasionale introdotte a giugno 2017 in sostituzione del lavoro accessorio (voucher). – continua la nota – Il Contratto di Prestazione Occasionale ha visto coinvolti, ogni mese, circa 20 mila lavoratori nel secondo trimestre 2019. La numerosità dei lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia è pari a circa 9 mila unità, con lievi oscillazioni mensili.
Gli infortuni sul lavoro, accaduti e denunciati all’Inail, nel secondo trimestre del 2019 sono stati 137 mila (di cui 116 mila in occasione di lavoro e 21 mila in itinere), in calo del 2,5% (3.506 denunce in meno) rispetto all’analogo trimestre del 2018. – si legge nella nota – Gli infortuni sul lavoro con esito mortale accaduti e denunciati all’Inail nel secondo trimestre del 2019 sono stati 212 (150 in occasione di lavoro e 62 in itinere), 6 in più di quelli del secondo trimestre del 2018. Le malattie professionali denunciate all’Inail e protocollate nel secondo trimestre del 2019 sono state 16.739, in aumento (+3,4%, 546 casi in più) rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente.