Ce lo stiamo chiedendo spesso: come sarà il lavoro del futuro e quali saranno le tendenze che tutte le aziende dovrebbero conoscere per prepararsi al lavoro ibrido? Una volta che la pandemia sarà finita, il lavoro sarà in ufficio, in smart working o ibrido? A queste domande prova a rispondere il nuovo Work Trend Index realizzato da Microsoft dal titolo “The Next Great Disruption is Hybrid Work – Are We Ready?”. L’indagine è stata condotta su 30.000 persone in 31 Paesi, Italia inclusa, e attraverso l’analisi di migliaia di miliardi di dati aggregati relativi alla produttività e alle modalità di lavoro raccolti in modo anonimo tramite Microsoft 365 e LinkedIn.
Un report importante perché come sottolineato da Jared Spataro, corporate vice presidente di Microsoft 365: “Le scelte di oggi comporteranno il successo futuro di ogni azienda. Abbiamo tutti bisogno di una visione chiara e di un mindset orientato alla crescita”. E tali decisioni avranno “conseguenze importanti su come plasmiamo la cultura aziendale, come attraiamo e coltiviamo i talenti, così come sulle future opportunità di collaborazione e innovazione”.
Com’è cambiato il mondo del lavoro: i gruppi sono diminuiti. Prima di vedere i trend, lo studio di Microsoft ha messo in evidenza cosa finora è cambiato nel mondo del lavoro nel corso dell’ultimo anno. Un’evoluzione significativa, stando ai dati aggregati raccolti tramite Microsoft Teams e Outlook è quella che vede una contrazione dei gruppi di lavoro, che potranno essere nuovamente ampliati grazie al lavoro ibrido.
Poi, lo sappiamo, è aumentato il tempo trascorso nei meeting online, anzi possiamo dire raddoppiato e si mandano anche molte più mail: siamo arrivati, secondo Microsoft – i cui dati comunque riguardano Outlook – a oltre 40 miliardi di e-mail in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Cosa che forse non fa piacere all’ambiente, visto che inviare un messaggio di posta elettronica vuol dire consumare CO2. Di contro, il lavoro è diventato più umano nel senso che il 40% degli intervistati ha affermato di sentirsi più libero e una persona su sei ha ammesso di avere pianto insieme a un collega.
Il lavoro da remoto piace e in molti lo preferiscono. Quanto invece alle opportunità di lavoro, è emerso che il 73% delle persone vorrebbe che continuassero anche da remoto visto che offrono maggiore flessibilità – d’altra parte su LinkedIn sono aumentate di oltre 5 volte – e più del 40% della forza lavoro globale vorrebbe lasciare il proprio datore di lavoro attuale . Ma non solo: il 46% prevede di trasferirsi cogliendo l’opportunità di lavorare da remoto.
I 7 trend del lavoro ibrido. L’indagine ha messo in luce sette trend del lavoro ibrido che ogni dirigente aziendale deve considerare per prepararsi a una nuova era del lavoro:
- Il lavoro flessibile non potrà essere abbandonato;
- I leader rischiano di perdere il contatto con i dipendenti e hanno bisogno di essere sensibilizzati su questo fronte;
- Un elevato livello di produttività nasconde una forza lavoro esausta;
- I lavoratori della Generazione Z sono in difficoltà e hanno bisogno di nuove energie;
- Gruppi di lavoro sempre più ristretti mettono a rischio l’innovazione;
- L’autenticità spronerà la produttività e il benessere;
- In un mondo del lavoro ibrido, il talento è ovunque.
Le cinque strategie che le aziende dovrebbero adottare. E come si dovrebbero comportare le aziende alla luce di tutto questo? Il Work Trend Index ha evidenziato cinque strategie che le imprese dovrebbero adottare a supporto della propria evoluzione:
- Definire un piano per garantire alle persone la massima flessibilità;
- Investire negli spazi e nelle tecnologie per unire il mondo fisico a quello digitale;
- Contrastare dall’alto la sensazione di “spossatezza digitale”;
- Dare priorità al capitale sociale e alla cultura aziendale;
- Ripensare l’esperienza dei lavoratori per supportare i migliori talenti e promuovere la diversità.
“L’evoluzione digitale del mondo del lavoro ha subito una rapida accelerazione nel corso dell’ultimo anno, portando importanti benefici in ottica di produttività e flessibilità ma anche causando difficoltà nella comunicazione e nella collaborazione, dando vita a team di lavoro sempre più piccoli, e nella gestione del proprio tempo e dei confini tra vita privata e lavoro. Come emerge dall’ultima edizione del Work Trend Index, infatti, nell’area EMEA il 42% dei lavoratori si sente esausto e il 46% si è definito stressato”, ha commentato Luba Manolova, Direttore della Divisione Microsoft 365 di Microsoft Italia. “Il nostro studio sottolinea l’importanza di aiutare i lavoratori a gestire al meglio il proprio tempo, a restare in contatto e sentirsi più vicini ai propri colleghi e offrire loro gli strumenti per realizzare il proprio potenziale.