Dr. Ceresa, è stato rinnovato da poco il contratto nazionale dei somministrati. Quali sono le principali novità?
L’eliminazione della cosiddetta “Stabilizzazione obbligatoria” in capo all’agenzia in favore di una stabilizzazione volontaria ed agevolata, nonché il contratto di somministrazione con monte ore garantito (MOG) rappresentano certamente le principali novità contenute all’interno del nuovo CCNL delle agenzie di somministrazione.
Tra le novità principali, c’è anche l’introduzione di una Borsa lavoro di settore che dovrebbe facilitare le attività di ricollocazione dei lavoratori in scadenza di contratto e ci sarà una condivisione dei curricula di tutte le Agenzie per il lavoro. Cosa vi aspettate da questa iniziativa?
La Ratio della Borsa Lavoro è quella di mettere in condizione i lavoratori in cerca di occupazione di avere ancor più facile accesso alle offerte di lavoro su tutto il territorio nazionale: l’aspettativa è, dunque, quella di contribuire al funzionamento di uno strumento che crei le condizioni più favorevoli per le persone in cerca di lavoro.
Nel Contratto nazionale appena rinnovato si fa riferimento ad una maggiore integrazione tra le attività dei Centri per l’impiego pubblici e quelle delle Agenzie per il lavoro per un migliore funzionamento delle politiche attive del nostro Paese. In che modo potrebbe realizzarsi questa cooperazione?
La cooperazione dei servizi pubblici e privati per l’impiego, come dimostra l’esperienza internazionale soprattutto dei Paesi del nord Europa, è fondamentale per un miglior funzionamento del mercato del lavoro: i servizi al cittadino in cerca di occupazione, siano essi pubblici o privati, possono, se ben integrati, sia aumentare l’occupabilità della persona sia accrescere le sue competenze professionali, sempre nell’ottica della riduzione del tasso di disoccupazione generale.
In questo senso potrebbero essere interessanti degli accordi tra i Centri per l’Impiego e le Agenzie per il Lavoro a livello locale, per sperimentare delle forme di collaborazione attraverso l’erogazione di servizi integrati.
Per i lavoratori in somministrazione si applicano due contratti nazionali: quello del settore produttivo nel quale è collocato il lavoratore e quello, appunto della somministrazione. Ci spiega perché questa “abbondanza” e quali sono le aggiunte che porta il contratto nazionale della somministrazione in termini di tutele?
Il lavoratore somministrato ha a disposizione una doppia tutela: da un lato il CCNL dell’azienda presso la quale viene inviato al lavoro, dall’altra il CCNL delle agenzie di somministrazione. Oltre alle tutele legali in essi contenute, il lavoratore somministrato ha, inoltre, a disposizione un sistema di welfare di settore costruito proprio all’interno del CCNL delle agenzie di somministrazione: esistono, infatti, due enti bilaterali, Formatemp ed Ebitemp, preposti alla formazione e riqualificazione professionale, a misure di carattere previdenziale e di sostegno al reddito, quali ad esempio la corresponsione di una indennità economica in caso di invalidità da infortunio che prosegua oltre il termine della missione lavorativa, la garanzia per l’accesso al credito, il sostegno alla maternità, da agire esclusivamente a favore dei lavoratori somministrati.
La somministrazione viene spesso proposta come modello di flessibilità tutelata. Vengono applicati due contratti nazionali e sono previste forme di sostegno ai lavoratori aggiuntive, attraverso i due enti bilaterali, come appena spiegato. Ci spiega in che modo e chi usufruisce di questa prestazioni e come vengono finanziate?
Le misure di formazione e sostegno al reddito sopra descritte vengono garantite dai due enti bilaterali di settore, Formatemp ed Ebitemp, finanziati proprio attraverso i contratti di somministrazione stipulati con le aziende clienti: la somministrazione di lavoro rappresenta una forma di flessibilità tutelata e costosa, poichè al costo del lavoro previsto dal CCNL dell’impresa utilizzatrice, deve essere aggiunto un costo pari al 4,20% in favore degli Enti bilaterali, e, dunque, in favore dei lavoratori somministrati, che possono accedere alle prestazioni secondo i criteri previsti dalle parti sociali.