Nel 2023 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati oltre 590mila (-16,1% rispetto ai circa 704mila del 2022), di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto ai 1.268 del 2022). Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono provvisoriamente 375.578 (pari al 64% delle denunce), di cui il 18,1% avvenuti “fuori dall’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono, al momento, 550 (il 48% delle denunce), di cui oltre la metà (52,2%) “fuori dall’azienda”. A rilevarlo è la Relazione annuale 2023 dell’Istituto, presentata questa mattina a Roma, presso l’Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari in via di Campo Marzio, dal presidente Fabrizio D’Ascenzo, alla presenza dei consiglieri di amministrazione Danilo Battista, Nunzia Catalfo, Caterina Grillone e Maurizio Millico, del direttore generale, Marcello Fiori, e del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy.
Meloni: “La sicurezza sul lavoro priorità del governo”. Come sottolineato nel messaggio inviato a D’Ascenzo dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “la presentazione della Relazione annuale dell’Inail rappresenta una preziosa occasione per conoscere l’andamento infortunistico e delle malattie professionali e analizzare i dati statistici sul fenomeno, che sono lo strumento indispensabile per indirizzare le politiche di prevenzione. La sicurezza sul lavoro è una priorità che questo governo ha posto al centro della sua azione, a partire dal confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali. Perché la sinergia tra istituzioni, parti sociali, lavoratori e imprese è la chiave di volta per diffondere la cultura della prevenzione e ridurre così gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali”. Per Meloni “la sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di ogni lavoratore. Garantire questo diritto è una priorità permanente, che deve vedere tutti in prima fila. L’Inail gioca da sempre un ruolo determinante e io credo che le sue competenze e le sue professionalità possano essere decisive per costruire, insieme, un’efficace e comune strategia nazionale per il contrasto del fenomeno infortunistico”.
“Occasione importante per inquadrare le attività in una prospettiva strategica”. Illustrando alla Presidenza della Camera dei deputati, al ministro e al viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone e Maria Teresa Bellucci, ai ministri dell’Agricoltura e della Salute, Francesco Lollobrigida e Orazio Schillaci, e alle altre autorità presenti l’andamento di infortuni e malattie professionali, il bilancio delle attività svolte dall’Inail negli ambiti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti, e la strategia per affrontare le sfide del futuro in materia di salute e sicurezza sul lavoro, D’Ascenzo ha sottolineato che “la Relazione annuale rappresenta un’occasione importante per inquadrare le attività svolte in una prospettiva strategica, che mira a contrastare l’angosciante fenomeno degli incidenti sul lavoro. Solo valorizzando un processo virtuoso basato sull’attivazione corale delle leve che riducono il rischio infortunistico da parte degli attori del welfare – istituzioni, parti sociali, pubbliche amministrazioni, associazionismo, soggetti del sistema prevenzionale – si sarà in grado di rilevare nel tempo trend decrescenti del fenomeno”.
“Dai finanziamenti per l’innovazione alla formazione adottate tante iniziative”. “Questa azione comune – ha aggiunto il presidente dell’Inail – potrà innestarsi sulla pluralità di iniziative che abbiamo adottato, dall’erogazione di finanziamenti alle aziende che innovano impianti e processi produttivi in logica di prevenzione alla premialità di matrice assicurativa per le imprese che investono in sicurezza, dalle attività di informazione e formazione volte a innalzare i livelli di conoscenza e consapevolezza del rischio alla valorizzazione della ricerca, che deve saper trasferire i risultati dell’innovazione al mondo produttivo”. Altrettanto importante è “l’intensificazione dei rapporti di collaborazione col sistema datoriale, mediante l’apporto consulenziale qualificato, il potenziamento della funzione di vigilanza sulla regolarità del rapporto assicurativo e lo sviluppo di un ecosistema di comunicazione originale, capace di individuare un linguaggio chiaro, corretto, comprensibile ed efficace per il pieno dispiegamento dei diritti di cittadinanza”.
Le malattie professionali in aumento del 19,5%. Dall’analisi dell’andamento infortunistico e tecnopatico, a cui la nuova Relazione annuale dell’Istituto dedica un focus di approfondimento specifico, emerge anche che nel 2023 le denunce di malattie professionali sono state oltre 72mila, in aumento del 19,8% rispetto al 2022. Questo incremento era comunque atteso dopo la forte flessione che, a causa della pandemia da Covid-19, ha caratterizzato sia il 2020 (quando sono pervenute circa 45mila denunce) sia, in minor misura, il 2021 (poco più di 55mila casi). Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 49mila. Per un singolo lavoratore afflitto da diverse patologie, infatti, possono essere protocollate più denunce. Nell’ambito della gestione assicurativa Industria e servizi, circa la metà delle denunce codificate per attività economica riguarda il settore manifatturiero e quello delle Costruzioni, con 13mila casi ciascuno. Seguono, a distanza, il Commercio (meno di cinquemila), la Sanità e assistenza sociale e il Trasporto-magazzinaggio (3-4mila ciascuno).
“La nostra è una mission a forte vocazione sociale”. “In un contesto sociale, tecnologico e ambientale caratterizzato da costanti e inarrestabili cambiamenti del mondo produttivo – ha spiegato D’Ascenzo – per affrontare le sfide che lo attendono e consolidare il suo ruolo di ente preposto alla tutela di lavoratrici e lavoratori l’Inail intende agire su due fronti: quello interno, riguardante l’organizzazione, la gestione, il management e le risorse umane, tecniche e finanziarie, e quello esterno, inerente alla piena realizzazione della mission istituzionale a forte vocazione sociale, che va ben oltre la tradizionale connotazione di ente assicuratore. Con l’insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione e del nuovo direttore generale, quest’anno si è completato l’assetto della governance, che opererà nel rispetto reciproco di ruoli e funzioni per dare un ulteriore impulso alla missione dell’Inail, affrontare le sfide e mantenere gli impegni”.
“Essenziale puntare sullo sviluppo del capitale umano”. A questo scopo, ha precisato il presidente dell’Istituto, “è essenziale puntare sullo sviluppo del capitale umano, riconoscendo il merito delle persone che all’interno dell’Inail assolvono ai propri compiti con competenza e prevedendo l’acquisizione di nuove risorse nei diversi ambiti professionali, in un’ottica di graduale ricambio generazionale”. Sul fronte esterno, invece, “nel ribadire che alcune scelte strategiche non sono nella piena disponibilità dell’Istituto, anche in ragione del perimetro di autonomia fino a oggi riconosciuto, si continuerà a operare in raccordo con le funzioni legislativa ed esecutiva del Paese, affinché quegli stessi obiettivi diretti a innalzare i livelli di tutela dei lavoratori, indicati dal Civ e condivisi dagli Organi di gestione, trovino concreta realizzazione sotto il profilo soggettivo, con l’universalità della tutela assicurativa, e oggettivo, attraverso l’innalzamento dei livelli delle prestazioni”.
L’estensione della tutela della popolazione scolastica prorogata anche per il 2024-2025. In questa direzione si muovono alcune proposte formulate dall’Inail per la rivisitazione della disciplina della materia, come l’abbassamento della franchigia relativa all’indennizzo del danno biologico, accompagnato da una maggiore coerenza dei parametri di riferimento delle relative tabelle, e la stabilizzazione dell’estensione della tutela assicurativa Inail agli infortuni avvenuti nello svolgimento delle attività di insegnamento-apprendimento dei docenti e degli studenti delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, compresi gli alunni delle scuole dell’infanzia, introdotta in via sperimentale per l’anno scolastico e accademico 2023-2024 e prorogata anche per il 2024-2025 con il decreto legge n. 113 dello scorso 9 agosto.
Il bilancio dei centri protesici e riabilitativi. Nell’ottica dell’efficientamento continuo delle prestazioni socio-sanitarie, per D’Ascenzo “occorrerà potenziare l’attività dei centri protesici e riabilitativi esistenti e creare nuovi punti di assistenza su tutto il territorio nazionale, al fine di migliorare il servizio di prossimità agli assicurati”. Nel 2023 le prestazioni riabilitative erogate in forma diretta dal Centro protesi di Vigorso di Budrio con le filiali di Roma e Lamezia Terme, dal Centro di riabilitazione motoria di Volterra e dagli 11 centri di fisiokinesiterapia attivi in cinque regioni sono state 145.332 e hanno riguardato 4.260 assistiti. Le prestazioni di assistenza protesica erogate dal Centro protesi, dalle sue filiali e dai suoi Punti di assistenza dislocati sul territorio nazionale sono state 5.831 e hanno interessato 4.024 assistiti, di cui 2.728 infortunati sul lavoro e 1.296 tra assistiti del Servizio sanitario nazionale e privati. Con riferimento all’erogazione di ausili per la mobilità e altri dispositivi tecnici, invece, si sono registrate 4.394 prestazioni che hanno interessato 2.484 assistiti.
Oltre 670mila le prestazioni integrative erogate con il coinvolgimento delle Regioni. In attuazione dell’Accordo quadro del 2012, è proseguito anche il coinvolgimento delle Regioni per l’erogazione di prestazioni riabilitative integrative rispetto a quelle garantite dal Servizio sanitario nazionale in favore dei disabili da lavoro. Alla data dello scorso 31 dicembre gli accordi contrattuali stipulati dall’Istituto con strutture sanitarie pubbliche o private accreditate erano 417, grazie ai quali sono state erogate 670.276 prestazioni in favore di 18.687 assistiti per una spesa pari a circa 11 milioni di euro, in aumento del 19,15% rispetto al 2022. Nell’ambito della sinergia con il Cip, 450 assistiti Inail hanno partecipato a corsi di avviamento allo sport e altri 500 sono stati coinvolti nei campus o hanno partecipato agli open day organizzati in tutta Italia. Il 21 aprile 2023, inoltre, è stato sottoscritto il primo protocollo operativo che prevede la sperimentazione del Piano individuale terapeutico sportivo (Pits) quale parte integrante del Piano riabilitativo individuale (Pri) previsto dai protocolli di riabilitazione socio-sanitaria.
Dall’ultimo bando Isi più di mezzo miliardo per le imprese che investono in prevenzione. Sul versante della prevenzione, ha aggiunto D’Ascenzo, “l’Istituto intende intensificare le azioni idonee a mitigare e a contenere al massimo i rischi lavorativi, anche attraverso campagne formative e informative per la capillare diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro. Ulteriori misure avranno a oggetto il costante incremento dei finanziamenti a sostegno delle imprese che decidono di investire in sicurezza e la riduzione del premio assicurativo per le aziende virtuose”. Con l’edizione 2023 del bando Isi, divenuto ormai una componente strutturale delle politiche di prevenzione dell’Inail, l’Istituto ha messo a disposizione oltre mezzo miliardo di euro di incentivi a fondo perduto per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – l’importo più alto stanziato nelle 14 edizioni dell’iniziativa avviata nel 2010 – introducendo diverse novità per migliorare l’efficacia degli interventi realizzati e semplificare la procedura di accesso al contributo. Sono state quasi 28mila, inoltre, le aziende che hanno beneficiato della riduzione del tasso di premio per prevenzione, per un risparmio complessivo di oltre 178 milioni di euro. “Vista la relazione positiva tra la certificazione accreditata dei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e la riduzione del numero e della gravità degli infortuni – ha aggiunto il presidente dell’Inail – ci impegneremo per promuoverne l’adozione da parte delle imprese”.
“Dalla sinergia con il mondo scientifico soluzioni innovative da applicare ai processi produttivi”. Nell’ambito della sinergia con il mondo scientifico e accademico, nel 2023 sono stati gestiti i 70 progetti avviati grazie al Bando ricerche in collaborazione (Bric) 2022, i cui campi d’indagine comprendono la sensoristica, i sistemi di ambient intelligence, i dispositivi innovativi integrati con l’intelligenza artificiale, i sistemi adattativi per l’integrazione uomo-robot, i mutamenti sociali e demografici, anche in relazione alle nuove modalità organizzative del lavoro, la sorveglianza delle malattie professionali, lo stress termico e l’esposizione a microplastiche, materiali nanostrutturati e fitofarmaci. “L’attività di ricerca – ha precisato a questo proposito D’Ascenzo – sarà valorizzata sempre di più, potenziando le collaborazioni con enti e istituti di eccellenza, con i principali network europei e internazionali, e con i competence center (Artes 4.0, Made, Cyber 4.0, Start 4.0), il cui scopo è il trasferimento tecnologico delle conoscenze sviluppate nei laboratori, indirizzandole verso soluzioni sostenibili ed efficaci da applicare ai processi produttivi”.
“Vogliamo partecipare attivamente agli sviluppi tecnologici”. Nel 2023 l’Istituto ha avviato anche il programma della ricerca dell’area protesico-riabilitativa per il triennio 2023-2025, articolato in 18 progetti focalizzati soprattutto sul tema della bionica, affrontato dal punto di vista delle tecniche chirurgiche, delle tecnologie e dei dispositivi, dei protocolli riabilitativi, e dell’impatto sui professionisti sanitari e sui pazienti nella dimensione bio-psico-sociale. “Questo programma – ha spiegato il presidente dell’Inail – con le sue ricadute concrete sulla vita delle persone destinatarie della tutela, testimonia la volontà di innalzare il livello qualitativo delle prestazioni rivolte ai nostri assistiti, non applicando soltanto quanto di meglio offre il mercato dei dispositivi medici e delle tecnologie riabilitative, ma partecipando attivamente agli sviluppi tecnologici”.
Calderone: “La diffusione della cultura della prevenzione parte dalla scuola”. Intervenendo a conclusione, il ministro Calderone ha ribadito l’importanza di diffondere la cultura della sicurezza in tutti i settori della società, a partire dal mondo della scuola, dove si formano i lavoratori del futuro, “perché prevenire vuol dire arrivare prima, non arrivare invece un momento dopo che sono successi fatti dolorosi. Con l’estensione della tutela Inail alle attività di insegnamento-apprendimento abbiamo fatto la scelta, assolutamente condivisa e sostenuta a livello trasversale, di mettere in protezione i nostri ragazzi e il personale docente e non docente delle scuole di ogni ordine e grado, perché era importante prima di tutto avere dei luoghi di formazione sicuri. Altrettanto importante è il disegno di legge che prevede l’insegnamento dei fondamenti della normativa in materia di salute e sicurezza”.
“Giusto valorizzare l’impegno delle aziende virtuose”. Il ministro del Lavoro ha sottolineato anche la necessità “di valorizzare, come fa l’Istituto con il bando Isi, l’impegno delle aziende virtuose, che scelgono di investire in prevenzione e nelle tecnologie che consentono di migliorare i livelli di salute e sicurezza, e di promuovere una formazione efficace e attenta a quelli che sono i nuovi rischi di un mondo del lavoro che è interessato da profonde trasformazioni”, rivendicando anche la decisione di “promuovere le assunzioni degli ispettori dell’Inps e dell’Inail, per non disperdere delle competenze importanti. Per poter rendere ancora più efficace l’azione di controllo per il contrasto al lavoro sommerso e la lotta al caporalato in agricoltura, è fondamentale mettere in relazione tutti i nostri corpi ispettivi e soprattutto tutte le nostre fonti di informazioni. Sulle sanzioni non abbiamo fatto sconti, anzi in alcuni casi non abbiamo avuto timore di reintrodurre reati penali come quello della somministrazione illecita di manodopera, che stava assumendo proporzioni significative”. Rivolgendosi poi ai rappresentanti delle parti sociali, Calderone ha auspicato un impegno collettivo, “perché su temi così importanti non ci si divide ma si cerca invece di mettere a fattore comune tutte le energie e le competenze disponibili”.
Nota stampa Inail.