Se ti affascina l’idea di essere letteralmente immerso in un’altra dimensione, una dimensione in cui vige il silenzio e in cui parla solo il colore blu del mare, allora questa potrebbe essere la tua strada. Parliamo di una professione molto richiesta, soprattutto nei luoghi di villeggiatura e nei posti di mare. Si tratta dell’istruttore di sub.
Da dove si parte – Per imparare a immergersi è sufficiente avere una forma fisica discreta, essere in salute, e ovviamente frequentare un corso adatto. A tal scopo esistono diverse Agenzia didattiche che, attraverso i loro istruttori, propongono dei corsi d’addestramento finalizzati all’apprendimento delle conoscenze e delle tecniche necessarie: ciascuna ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma tutte utilizzano degli standard d’insegnamento simili. È chiaro che per poter diventare insegnanti è necessario essere già dei buoni subacquei, con un ammontare di ore d’immersione all’attivo e dei brevetti raggiunti.
Diversi gradi – Per arrivare al gradino più alto, quello di istruttore, il primo step da affrontare è un corso base in cui si prova l’emozione di respirare sott’acqua a qualche metro dalla superficie, comunemente chiamato “battesimo del mare”. Successivamente s’imparerà a stare sott’acqua anche 15-20 minuti.
“Questi primi moduli – spiega il gruppo subacqueo Sky-man -, servono soprattutto per capire e chiarire meglio la propria propensione all’attività subacquea, e quindi poter decidere eventualmente di non proseguire, evitando così di avere l’impegno di completare un corso più strutturato e più costoso”.
Pian piano dalle immersioni in acqua confinate, come piscine o tratti di fondale delimitato, si passa alla cosiddetta acqua libera. S’imparano le manovre e gli esercizi rivolti a prevenire ogni possibile inconveniente che possa capitare sott’acqua, s’inizia a scendere a profondità più importanti e si sperimentano immersioni in notturna o in grotte, relitti, e anche immersioni in navigazione, con ricerca e recupero, dove s’impara a utilizzare la bussola, orientandosi e provando a cercare oggetti dispersi.
Alcuni nomi – Ci sono svariate Agenzie didattiche nazionali e internazionali in grado di formare gli istruttori, tra cui la Fias, la SSI, l’Anis, la FIPS e la PADI. Inoltre c’è anche la possibilità di frequentare dei corsi per Istruttori e Guide Ambientali Subacquee indetti dalla propria Regione d’origine.
Dove – Esistono, fondamentalmente, due modi per frequentare un corso subacqueo: in città o direttamente al mare, approfittando di un periodo di vacanza. In questo caso, anziché rivolgersi a scuole e circoli, si può fare affidamento sui diving, centri specializzati in corsi subacquei ed immersioni.
Certificazione – Alla fine di ogni corso viene rilasciato un brevetto con validità internazionale che attesta che il subacqueo ha frequentato con esito positivo una serie di prove in mare e in aula. Il brevetto è molto importante, perchè anche se non esiste una vera e propria legislazione per quel che riguarda le immersioni, nessun diving o scuola permette a chi è sprovvisto di brevetto di partecipare alle immersioni, frequentare i corsi successivi o affittare l’attrezzatura.
Per diventare insegnanti, poi, si effettuerà un esame che permetterà di diventare a tutti gli effetti istruttore di sub, dietro il rilascio di un patentino, per mezzo del quale si può esercitare la professione in proprio o presso strutture attrezzate in città o in luoghi di villeggiatura. All’inizio è sempre consigliabile lavorare al fianco di un istruttore autorizzato, come aiuto istruttore.
La professione, scenari possibili – E’ possibile esercitare questo mestiere nel tempo libero, come secondo lavoro o come attività principale, oppure, in alternativa, avviare una nuova realtà aprendo un diving center in Italia o all’estero. Altre opzioni possibili riguardano le aziende produttrici o i Tour Operator.
Alcuni consigli – Per aumentare la possibilità di essere un candidato ideale a ricoprire posti vacanti in luoghi di vacanze da sogno, è bene possedere la patente nautica a motore, possibilmente anche a vela, conoscere bene l’inglese, magari anche un’altra lingua europea e possedere una vasta gamma di certificazioni.
Per esempio, esistono dei corsi di specialità che abilitano a fare immersioni con decompressione, a usare miscele con aria arricchita, d imparare a usare la macchina fotografica o la videocamera sott´acqua, a utilizzare attrezzature particolari (ad es. la muta stagna) o ancora imparare a revisionarle. Infine la HSA Italia, Handicapped Scuba Association di Milano, è specializzata in tecniche d’immersione per portatori di handicap (www.hsaitalia.it)
Qualche link utile – www.sottacqua.info, www.scubaportal.it