La Fim Cisl ha il piacere di invitarvi ai Fim Skill Days 2020, remote meeting internazionale in cui vi sarà un confronto di esperienze sui temi legati alla cittadinanza digitale, alle politiche e ai progetti europei in materia di rafforzamento delle competenze digitali. Saranno presenti referenti del sindacato europeo IndustriAll e del sindacato Norvegese Fellesforbundet. Da una ricerca condotta con l’Università di Padova risulta un elevato tasso di analfabetismo digitale nel Paese. La formazione continua può contribuire in breve tempo a recuperare questo gap professionale attraverso l’applicazione dell’innovativo istituto contrattuale presente nel CCNL metalmeccanici del Diritto Soggettivo.
Nell’incontro che si terrà online il 30 Novembre alle 14.30 supportato da un servizio di traduzione italiano-inglese, interverranno: il Segretario Generale Fim Cisl Roberto Benaglia, il Segretario Nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis, la Senior Policy Adviser di IndustriAll Europe Aline Conchon, l’Advisor del Fellesforbundet norvegese Kristian Ilner, il presidente IAL Lombardia Matteo Berlanda, la Responsabile Education&Training di Federmeccanica Sabrina De Santis, il professor Paolo Gubitta dell’Università di Padova. Modererà Antonello Gisotti, Responsabile Formazione Professionale Fim Cisl.
“La Fim Cisl – dichiara Massimiliano Nobis, Segretario Nazionale Fim Cisl – da sempre attenta al lavoro del futuro, investe nelle competenze digitali nel rispetto delle raccomandazioni della Commissione Europea (2016-2018) che individua le digital skills come fondamentali per essere inclusi nel mondo del lavoro ed essere membri attivi della società civile. Anche l’art. 7 (Sezione Quarta Titolo VI) del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici invita a recuperare il gap sulle competenze digitali. L’acquisizione delle digital skills di base – prosegue Nobis – deve diventare un diritto universale per i lavoratori in quanto attua pienamente anche il diritto alla cittadinanza digitale. In questo momento storico nel nostro paese, e non solo, è presente un elevato tasso di analfabetismo digitale che va contrastato anche con la formazione sui luoghi di lavoro. Situazione riconducile al 1973 quando furono contrattate le 150 ore nel CCNL metalmeccanico per permettere a molti lavoratori di conseguire la terza media e continuare il ciclo scolastico. Mantenere aggiornate le competenze digitali è necessario anche per accrescere il valore della prestazione lavorativa per non perdere posti di lavoro nei processi di innovazione e digitalizzazione di Industry4.0″, ha concluso il Segretario Nazionale Fim Cisl.