Milano, 3 luglio 2018 – L’accordo sindacale è stato raggiunto a valle di una trattativa assai dura, animata da un elevato conflitto sociale e prolungatasi per quasi quattro mesi di tensioni e scioperi, nel corso della quale lo Studio LabLaw, in persona degli avvocati Francesco Rotondi (Founding Partner) e Alessandro Paone (Partner), è sempre stato presente al fianco della Società in tutte le fasi del negoziato: prima nel corso del tentativo di mediazione promosso ad aprile dall’ex Ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, poi fallito; in seguito, nel corso delle serrate trattative promosse dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nella fase terminale ed amministrativa della procedura di licenziamento collettivo, durante la quale il tavolo di confronto ha visto il coinvolgimento attivo dei Segretari Generali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e UGL, nonché di numerosi esponenti del Governo, dal Vice Premier e Ministro del Lavoro, On.le Luigi Di Maio, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega al lavoro, dott. Claudio Durigon, al Vice Capo di Gabinetto dell’On.le Di Maio, dott. Giorgio Suriel, alle Regioni Piemonte e Lombardia, nonché al Comune di Torino.
Con l’accordo sindacale, spiega l’avv. Rotondi, che ha tenuto e gestito in prima persona le relazioni con le Istituzioni nelle difficilissime ore conclusive della giornata di ieri “Sono state rinvenute soluzioni utili alla gestione dell’esubero ed ai trasferimenti dichiarati dalla società, mediante l’impegno di Italiaonline a mettere a disposizione misure e risorse in grado di accompagnare l’implementazione del piano industriale senza intaccare il business ed anzi favorendo, con modalità il meno traumatiche possibili per le persone, i cambiamenti organizzativi e produttivi di cui l’azienda ha rappresentato al sindacato, al mercato ed alle Istituzioni di aver bisogno per rimanere competitiva in Italia e consolidare la sua posizione di leadership nel mercato digitale. Da ultimo, l’esito delle trattative sindacali obbliga a svolgere due doverose considerazioni conclusive: quanto fatto rappresenta la migliore risposta alle odiose esternazioni circa il ruolo degli avvocati al tavolo sindacale; la migliore risposta agli haters ed a quella parte di istituzioni che hanno cercato di strumentalizzare, addossando proprie responsabilità, incompetenze ed inefficienze, a professionisti seri e manager responsabili”.
Al termine dei 75 giorni previsti dalla norma di legge, questa notte, alle 2, dopo 16 ore di trattative ininterrotte presso gli uffici del Ministero del Lavoro a Roma, gli avvocati Francesco Rotondi (Founding Partner) e Alessandro Paone (Partner) dello Studio Legale LabLaw, insieme al dott. Massimiliano Arlati (Founding Partner dell’omonimo Studio di consulenza del lavoro), hanno sottoscritto al fianco di Italiaonline l’accordo sindacale che ha sancito la conclusione della procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso 16 aprile per 400 esuberi sul territorio nazionale e 182 trasferimenti collettivi da Torino a Milano, dalla nota società italiana di proprietà del magnate egiziano Sawiris, che nel 2015 ha incorporato la ex Seat Pagine Gialle.
Più nel dettaglio, l’esubero è stato gestito mediante una molteplicità di soluzioni discusse fra l’azienda ed i suoi legali, le OO.SS. e le Istituzioni, che combinate fra loro portano: alla richiesta dell’intervento della cassa integrazione straordinaria per 400 lavoratori, per la durata di sei mesi, nel corso della quale le persone coinvolte saranno interessate da una massiccia formazione finalizzata alla acquisizione di nuove competenze professionali utili all’impiego: nei limiti di 70 unità, all’interno di una divisione di nuova creazione presso la sede di Torino (DIGITAL FACTORY); nei limiti di 45 unità all’interno delle società controllate da Italiaonline; nei limiti di 30 unità, all’interno delle sedi territoriali in qualità non più di dipendenti ma di agenti monomandatari.
A quanto sopra si aggiungono: l’impegno della società a ricollocare ulteriori 10 risorse presso le proprie sedi locali; il mantenimento presso la sede di Torino di 90 risorse adibite ad attività riconducibili a funzioni autonome sul piano organizzativo ed al trasferimento di altre 90 entro l’1 gennaio 2019 ad Assago, previa verifica della disponibilità al mutamento di sede da manifestarsi entro il 30 settembre 2018; ma soprattutto, un massiccio piano di incentivazione all’uscita per un numero massimo di 255 risorse non ricollocabili, con limite temporale di adesione fissato al 30 ottobre 2018.