Nel corso del secondo trimestre 2021 sono stati recepiti quattro contratti: pelli e cuoio, metalmeccanica, calzature e trasporto merci su strada e servizi di magazzinaggio. I contratti che, a fine giugno 2021, sono in attesa di rinnovo scendono a 39 e interessano circa 7,3 milioni di dipendenti (il 58,7% del totale), quasi 2,5 milioni in meno rispetto al dato di fine marzo; riguardano il 57,9% del monte retributivo complessivo. Quanto si apprende in una nota dell’Istat.
Il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto, tra giugno 2020 e giugno 2021, è aumentato sia per i lavoratori con il contratto scaduto (da 16,6 a 28,1 mesi), sia per il totale dei dipendenti (da 13,7 a 16,5 mesi). La retribuzione oraria media, rispetto al secondo trimestre del 2020, è cresciuta dello 0,6%.
In aumento anche l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie: dello 0,2% rispetto a maggio 2021 e dello 0,6% rispetto a giugno 2020. In particolare, l’aumento tendenziale è stato dell’1,2% per i dipendenti dell’industria, dello 0,7% per quelli dei servizi privati ed è stato nullo per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che presentano gli aumenti tendenziali – prosegue l’Istat – più elevati sono quelli del legno, carta e stampa (+2,3%), dell’energia elettrica e gas (+2,2%), del credito e assicurazioni (+2,0%). L’incremento è invece nullo per il settore alimentare, per quello del tessile, dell’abbigliamento e della lavorazione pelli, delle industrie chimiche, del commercio, delle farmacie private e della pubblica amministrazione.