Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, a novembre, dopo la sostanziale stabilità di ottobre, gli occupati tornano a crescere dello 0,3% (+63mila unità) mentre il tasso di disoccupazione, ovvero la percentuale della forza lavoro che cerca un impiego ma non riesce a trovarlo, cala all’8,9% (-0,6 punti). Una percentuale che sale al 29,5% (-0,4%) se si tiene in considerazione la sola disoccupazione giovanile. Infine, si registra un incremento per il tasso di inattività che sale al 35,8%. Nel complesso il tasso di occupazione sale al 58,3% (+0,2 punti).
Il forte calo del numero di persone in cerca di lavoro (-7,0%, pari a -168mila unità) è generalizzato sia per sesso sia per età. Il tasso di disoccupazione cala all’8,9% (-0,6 punti) e tra i giovani al 29,5% (-0,4 punti).Il livello dell’occupazione nel trimestre settembre-novembre 2020 è superiore dello 0,6% a quello del trimestre precedente (giugno-agosto 2020), con un aumento di +127mila unità. Nel trimestre calano sia le persone in cerca di occupazione (-2,8%, pari a -67mila) sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -117mila unità).
Le ripetute flessioni congiunturali registrate tra marzo e giugno 2020 hanno fatto sì che, anche nel mese di novembre 2020, l’occupazione continui a essere più bassa di quella registrata nello stesso mese del 2019 (-1,7%, pari a -390mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-287mila) e autonomi (-103mila) e tutte le classi d’età, fatta eccezione per gli over50, che crescono di 130mila unità per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 0,8 punti percentuali.
A novembre 2020, le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, sono pari a 33,4, livello di 2,5 ore inferiore a quello registrato a novembre 2019; la differenza scende a 1,9 ore tra i dipendenti, per i quali il numero di ore lavorate è pari a 32,5. Nell’arco dei dodici mesi, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-10,3%, pari a -256mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +479mila).