Sono circa 33mila le famiglie che stanno ricevendo la comunicazione, via sms o email, che li informa di aver fruito – ad agosto – della settima mensilità del Reddito di Cittadinanza e di aver raggiunto il limite da cui scatta lo stop al beneficio. Lo fa sapere l’Inps specificando che si tratta di nuclei senza minori, disabili o over 60 e ricordando che i destinatari di questa comunicazione, dal primo settembre potranno presentare la domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) e, se hanno i requisiti, potranno essere avviati a un percorso di professionalizzazione e inserimento lavorativo e per 12 mesi ricevere 350 euro mensili.
In particolare, la nuova misura si propone di favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa, mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro. Nello specifico – riporta l’Inps in una nota – con circolare n. 77 del 29 agosto 2023 si forniscono le prime indicazioni in merito alle modalità di accesso e di fruizione della misura istituita dal decreto-legge 4 maggio 2023, n.48, convertito dalla legge 3 luglio 2023, n.85.
Nel dettaglio, il SFL è destinato ai singoli componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra i 18 e i 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare, in corso di validità non superiore a 6.000 euro annui, al cui interno non siano presenti minori, ultrasessantenni, persone con disabilità oppure in condizioni di svantaggio presi in carico dai servizi socio-sanitari. Il SFL prevede la corresponsione di una indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, pari ad un importo mensile di 350 euro. Tale importo è erogato per tutta la durata della misura, entro un limite massimo di 12 mensilità, mediante bonifico mensile da parte dell’INPS ed è condizionato all’effettiva partecipazione alle attività sopra indicate.
L’accesso alla misura comporta infatti un preciso impegno a prendere parte alle iniziative di attivazione lavorativa e ad accettare le offerte di lavoro che abbiano le caratteristiche indicate dalla stessa normativa. A tal fine, a seguito della presentazione della domanda o all’esito positivo dell’istruttoria, il richiedente dovrà accedere al portale del Sistema Informativo per l’inclusione sociale (SIISL), per compilare il Patto di attivazione digitale (PAD), nel quale, oltre a confermare l’immediata disponibilità allo svolgimento di un’attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, dovrà indicare almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione contattate per ricevere offerte di lavoro
adatte al suo profilo professionale.
Nel patto di servizio personalizzato verrà individuato il percorso da seguire e, attraverso il SIISL, l’interessato potrà ricevere o individuare autonomamente offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro e di politiche attive ovvero specifici programmi formativi, tirocini di orientamento e formazione e progetti utili alla collettività. Dal 1° gennaio 2024, potranno accedere al SFL anche i componenti dei nuclei familiari percettori dell’Assegno di inclusione (ADI), che decideranno di partecipare ai percorsi di avviamento al lavoro, pur non essendo sottoposti agli obblighi previsti all’articolo 6, comma 4, del decreto-legge n. 48/2023, purché non siano calcolati nella scala di equivalenza specifica per l’ADI.
La domanda può essere presentata, dal 1° settembre 2023, direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica) nell’apposita sezione dedicata al SFL oppure rivolgendosi agli Istituti di Patronato. Dal 1° gennaio 2024, la domanda potrà essere inoltrata anche dai Centri di Assistenza fiscale (CAF).
Per informazioni è possibile consultare il testo della Circolare numero 77 del 29.08.2023 ed accedere alle altre informazioni presenti sul sito istituzionale del Ministero del lavoro e a quello dell’INPS.