Sostegno, sviluppo e crescita delle imprese femminili, in particolare dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminile: sono questi i punti fondamentali del Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la crescita dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminili (pdf protocollo) firmato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dello Sviluppo Economico, Abi, Confindustria, Confapi, Rete Imprese Italia e Alleanza della Cooperative Italiane.
In particolare, le banche che aderiranno a questo Protocollo indicheranno il plafond finanziario che potrà essere utilizzato per la concessione di finanziamenti, facendo riferimento a specifiche linee di intervento:
“Investiamo nelle donne ” – finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa ovvero della libera professione;
“Donne in start-up ” – finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese, ovvero l’avvio della libera professione;
“Donne in ripresa ” – finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.
“L’imprenditoria femminile è un fenomeno in crescita – afferma Sara Galvagna, co-fondatrice di Svinando (www.svinando.com), wine club dedicato alla vendita online di vino di qualità – Personalmente, però, essendo coinvolta in prima persona nella gestione di un’azienda, mi rendo conto che, oltre a tutte le avversità che sono tipicamente legate all’attività imprenditoriale e in generale all’autoimpiego, a complicare la situazione in cui versano le donne imprenditrici/lavoratrici autonome, vi è la percezione della donna nel contesto socio-economico. Iniziative come questa, mirate a promuovere la crescita del ruolo della donna nel mondo delle imprese, non possono che aiutare le donne e il Paese a raggiungere un nuovo livello di equità sociale.”
Il protocollo, inoltre, prevede anche delle ulteriori opportunità: per i soggetti interessati, infatti, esiste anche la possibilità di sospensione del rimborso dei finanziamenti, per un periodo fino a 12 mesi, in alcuni casi specifici (ad esempio, maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma; grave malattia, anche del convivente o dei figli anche adottivi; malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado, conviventi dell’imprenditrice o lavoratrice autonoma).
“Questo protocollo rappresenta senza dubbio un grande passo avanti in direzione “rosa” – spiega Laura Volpi, co-fondatrice di Tabbid (tabbid.com), “il social network dei lavoretti” – Ci troviamo di fronte a uno spiraglio che per noi donne è fondamentale. Attenzione, però: lo possiamo considerare un protocollo veramente ultile solo se si passerà dal “dire” al “fare”. Serve concretezza, infatti, per rilanciare davvero l’imprenditorialità femminile e le parole, le promesse e le “frasi fatte” non bastano.
L’imprenditoria femminile ha bisogno di fatti, di azioni: noi donne, non meno degli uomini, siamo ricche di talenti e competenze che purtroppo vengono spesso “soffocati” e dalla nostra parte abbiamo anche una determinazione incredibile e una tenacia molto forte. Inoltre, credo che in un’azienda non sia da sottovalutare anche l’unione tra competenze maschili e femminili, come avviene appunto nella mia impresa: Tabbid, infatti, è al 50% maschile e al 50% femminile e al momento non potrei essere più soddisfatta di come sta andando il nostro percorso imprenditoriale”.
Modalità di accesso – I destinatari del piano degli interventi previsti nel Protocollo sono: le imprese individuali in cui il titolare è una donna; le società di persone nelle quali la maggioranza numerica di donne non sia inferiore al 60% dei soci; le società di capitali dove le quote di partecipazione al capitale siano per almeno i 2/3 di proprietà di donne e gli organi di amministrazione costituiti per almeno i 2/3 da donne; le cooperative nelle quali la maggioranza numerica di donne non sia inferiore al 60% dei soci; le lavoratrici autonome, comprese le libere professioniste.
Scadenze – Le domande di finanziamento previste dal Protocollo possono essere presentate entro il 31 dicembre 2015. Dopo tale data, i sottoscrittori del presente Protocollo valuteranno l’opportunità di una proroga dello stesso, apportando le eventuali modifiche necessarie.
Plafond dedicato – Ciascun intermediario finanziario pubblica sul proprio sito internet, o mediante altri canali, l’ammontare del plafond. Provvede, inoltre, a comunicarlo all’ABI che pubblica sul proprio sito internet un elenco degli intermediari finanziari aderenti e dei relativi plafond.