Si è chiuso oggi con il 70 % di SI il referendum per il rinnovo del contratto integrativo Ima Group, azienda leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Un risultato quello di oggi che rispecchia il voto della RSU di dicembre 2021. Lo ha dichiarato in una nota Roberta Castelnuovo, segretaria generale Fim Cisl Emila Romagna – responsabile del Coordinamento Fim nazionale Ima.
Un rinnovo che arriva dopo due anni dalla presentazione della piattaforma e dopo un lungo percorso di trattativa, sospesa durante la pandemia e di discussione di due commissioni tecniche: sullo smart-working conclusosi con un documento condiviso e una sulle attività da remoto per le quali non si è raggiunto un accordo con l’azienda.
Una neo quest’ultimo nell’intesa poiché l’azienda non ha valorizzato tutte le attività da remoto e non ha riconosciuto in orario di lavoro lo stress e le difficoltà che tali attività richiedono, soprattutto a tutti i lavoratori che le svolgono a prescindere dalla mansione.
L’integrativo però presenta diversi aspetti innovativi che vanno dalla flessibilità dell’orario del lavoro, allo smart-working possibile su richiesta del lavoratore e monitorato dal sindacato rispetto all’esigibilità e su cui è stato inserito anche un buono pasto di 5 euro durate la modalità in lavoro agile. Importante il capitolo sulla formazione: alla luce dei cambiamenti tecnologici in atto la Fim ha spinto perché fosse inserito un programma di formazione digitale: hard e soft skills, dedicate alle nuove tecnologie diversificato ed esteso a tutto il personale in presenza e tramite corsi online. Attenzione anche verso la parità di genere su cui è stato concordato un corso di formazione “Gestione risorse” rivolto a tutti i responsabili affinché non ci siano comportamenti di carattere discriminatorio. Resa inoltre strutturale la banca ore solidale (BOS), ogni dipendente potrà cedere ai colleghi bisognosi quote di ore ferie maturate per un massimo di 32 ore. Rafforzate te tematiche di salute e sicurezza attraverso investimenti sui sistemi e procedure e corsi di formazione.
Nell’intesa inoltre- prosegue Castelnuovo – è stato avviato l’impegno sulla riforma dell’inquadramento che a partire dai prossimi mesi verrà formalizzato attraverso una trattativa con l’azienda insieme al contratto dei trasferisti e l’alternanza generazionale.
Grande attenzione poi alle nuove attività che mettono i lavoratori, normalmente diretti, in relazione con piattaforme informatiche modificando in maniera importante le attività in particolare quelle di servizio ai clienti che prevedono anche attività notturne e nel fine settimana. Su queste come Fim continueremo a monitorare come previsto nell’intesa poiché queste sono le attività che si si svilupperanno nel prossimo futuro.
Un accordo che nei contenuti rappresenta l’inizio di un percorso e che ci vedrà come sindacato protagonisti nei prossimi mesi per monitorare l’intesa raggiunta, ma soprattutto – conclude Castelnuovo – per portare avanti la discussione riguardo le trasformazioni digitali in atto e di conseguenza le nuove tipologie di lavoro.