Illustrissime/i Ministre/i,la situazione di crisi nella quale versa l’industria del trasporto aereo a seguito della crisi pandemica si sta facendo, di giorno in giorno, sempre più drammatica e i tempi di ripresa appaiono purtroppo incerti. E’ quanto riportato nella lettera scritta dal Segetario Generale della Fit Cisl, Salvatore Pellacchia.
L’industria del Trasporto Aereo Italiano, – prosegue Pellacchia nella lettera -secondo le previsioni di Cassa Depositi e Prestiti, prima dell’emergenza pandemica, era considerata un volano dell’economia e generava un valore pari al 3.6 % del Pil. Si stima tutt’ora che una crescita del 10% dell’offerta intercontinentale possa determinare un aumento degli investimenti esteri, diretti in entrata, pari al 4.7%. Un incremento del 10% dei servizi aerei contribuisce a creare un aumento del 4% del numero degli impianti in prossimità degli scali aeroportuali.
Le limitazioni al movimento delle persone imposto dalle misure di contrasto alla diffusione del virus ed il conseguente crollo della domanda di traffico passeggeri, stanno causando la crisi ed il tracollo delle imprese di tutta la filiera: vettori, gestori aeroportuali, società di handling e di catering, servizi aeroportuali.
Già dal mese di aprile 2020 migliaia di lavoratori versano in condizioni di precarietà. In particolar modo si segnala la gravissima situazione in cui versano i lavoratori delle Compagnie aeree Air Italy, Norwegian e Ernest, tutte società che hanno dismesso o stanno dismettendo le attività operative basate in Italia con rischio di licenziamento dei lavoratori con l’aggravio per il nostro Paese sia in termini di costi degli ammortizzatori sociali sia della perdita di elevatissime professionalità impoverendo il tessuto industriale.
Alla luce di quanto sopra si ritiene necessaria l’attivazione di un tavolo di crisi ad hoc per il settore del trasporto aereo finalizzato a individuare sia soluzioni di carattere industriale sia di sostegno al reddito e all’occupazione, affinché si possa evitare quella che si configurerebbe come una vera e propria catastrofe sociale. Ciò premesso, – conclude la sua lettera il Segretario Pellacchia – considerata l’urgenza richiesta dalle criticità esposte, si auspica che il momento di confronto in oggetto si avvii prima possibile.