Chi è appassionato di sport e, in particolare, di calcio avrà sentito i loro nomi milioni di volte, rimbalzare di continuo sulle pagine delle testate sportive, nei periodi di calciomercato: sono loro che annunciano o smentiscono voci d’interessi e trasferimenti, sono gli agenti dei calciatori, meglio noti come procuratori sportivi. Entrare a fare parte di questa categoria professionale è molto complesso e ce ne ha parlato di più, Sonia Sommacal, iscritta nel Registro Agenti della Figc.
La professione di agente Fifa – Il ruolo del procuratore sportivo, che in Italia coincide a tutti gli effetti con quello dell’agente dei calciatori, è stato istituito ufficialmente nel 2001 dalla Fifa per regolamentare tutte le attività legate al trasferimento dei calciatori da una società sportiva a un’altra, all’interno di una Federazione Nazionale o tra Federazioni Nazionali diverse. Dunque, compito dell’agente, è quello di promuovere i propri assistiti, procurare loro gli ingaggi, seguire le trattative per il contratto e lo stipendio, e fare da tramite con i dirigenti delle società. “E’ una professione che deve essere svolta da persone che hanno una conoscenza anche pratica del calcio giocato – spiega Sommacal -. In ciò gli uomini generalmente sono favoriti rispetto alle donne, senza però nulla togliere alle capacità femminili. Io mi occupo tranquillamente delle trattative dei giocatori con le squadre interessate alle loro prestazioni e penso che sia un settore ancora vergine e da esplorare”.
L’esame e l’iscrizione all’albo – Per diventare procuratore è necessario superare un esame che ha luogo ogni anno in due sessioni – in aprile e in settembre – a Roma e Milano. I requisiti per partecipare alla prova sono: nazionalità italiana, diploma di scuola media superiore oppure – preferibile – laurea, meglio se in Economia o in Giurisprudenza; fedina penale pulita; assenza di sanzioni per illecito sportivo.
Sonia Sommacal è, infatti, anche avvocato: “Generalmente la mattina sono occupata in udienza e solo il pomeriggio riesco a ricevere i clienti e redigere atti giuridici. Per questo mi piacerebbe divenire avvocato fiduciario di qualche società calcistica così da occuparmi a 360 gradi delle problematiche legali del club e dei tesserati”.
In Italia sono circa 600 i candidati per ogni sessione d’esame di cui solo il 20% acquisisce il diritto di ammissione allo stesso. Il programma d’esame è determinato dalla federazione e può essere suddiviso in due aree: regolamenti e normative internazionali e regolamenti e normative nazionali. La prova, che è scritta, si articola in venti domande, 15 formulate dalla Fifa e cinque dalla Figc, a risposta multipla. Solo così si può essere ammessi all’Albo di Agenti dei calciatori.
Il mercato – Una volta abilitati, però, la strada è tutt’altro che in discesa: “Il percorso formativo è molto complesso e prevede una conoscenza teorica dei regolamenti Fifa, Figc e tutta la normativa in materia di contratti tra giocatori società e agenti. Ma, senza dubbio, il superamento dell’esame che permette il rilascio della licenza è solo un primo passo. Il lavoro è molto complesso: bisogna capire quali sono le esigenze richieste dalle società e quali giocatori possono soddisfare queste esigenze, bisogna poi riuscire a entrare in contatto con società club calcistici di un certo livello e avere tanta determinazione”.
È scontato quindi che oltre che degli appassionati e dei preparati teorici bisogna anche essere dei talent scout e dei ‘buoni commerciali’.
Corsi propedeutici – Sonia Sommacal, prima di sostenere l’esame della Figc, ha frequentato il corso di procuratore sportivo presso la scuola Ese, European School of Economics di Milano, che, giunto alla sua 15esima edizione, si propone di preparare al meglio i suoi studenti per il superamento della prova e, attraverso le simulazioni d’esame, d’insegnare come diventare agente Fifa.
Per saperne di più – www.uniese.it