Non basta saper camminare. Non basta essere alte 1.73 cm, essere esili e femminili. Fare la modella implica anche lavorare tanto, viaggiare molto, andare in palestra e gestire le proprie finanze. “Se pensi che fare la modella significhi andare per feste e aperitivi, ti sbagli. È una professione in cui si lavora tutti i giorni, anche quando non si è in passerella”. A parlare è Walter Donnini, responsabile del reparto donna dell’agenzia Fashion Model di Milano. A lui abbiamo chiesto di raccontarci il ‘dietro le quinte’ di una professione patinata, ma anche molto complicata.
L’agenzia – Avere una buona guida prima di tutto è fondamentale. “Noi – spiega Donnini – siamo un punto di riferimento per il settore. Hanno bussato alla nostra porta modelle come Claudia Shiffer e attrici come Monica Bellucci”. La serietà, racconta il responsabile del reparto donna dell’agenzia, è molto importante, perché le ragazze che tentano di diventare modelle sono spesso molto giovani ed è facile ‘perdersi per strada’.
“E’ un mondo molto complicato – continua – e ho visto tante ragazze, incapaci di gestirsi, buttare all’aria delle potenziali carriere. Prima di tutto bisogna rendersi conto che questa è a tutti gli effetti una professione, come quella di un’impiegata. Se al mattino non sfili devi comunque andare dal parrucchiere, in palestra, dal commercialista; devi chiamare il tuo agente, controllare le fotografie che ti hanno scattato il giorno prima e ti devi occupare di organizzare i prossimi viaggi, recuperando visti e prenotazioni”.
Esiste una scuola? – Il lavoro di Walter Donnini consiste nel tenere i contatti con case di moda, giornali e riviste del settore e con fotografi. I clienti si rivolgono a lui per trovare delle modelle per servizi fotografici, video o sfilate e lui contatta le ragazze che pensa possano rispondere alle loro richieste. “Gestiamo circa 240 modelle da tutto il mondo – racconta -, dal Brasile, all’Alaska, passando per il Kazakistan”.
Trovare nuove top model non è semplice: “In Italia – spiega – non si possono assumere ragazze sotto i 16 anni. Quindi bisogna scoprirle prima, attraverso un vero e proprio ‘scouting’ e poi aspettare che arrivino all’età giusta per poter iniziare a lavorare”. A volte il suo team ‘scova’ future modelle per la strada, altre volte attraverso casting in giro per il mondo.
“Inizialmente ci occupiamo d’insegnare noi il mestiere. Attraverso dei test fotografici le ragazze imparano come posare e, solo allora, iniziamo ad affidar loro i primi lavori”.
La candidata ideale – Anche se la bellezza è soggettiva, questo non è certamente un mestiere per tutti. “Cerco ragazze che abbiano un viso interessante, che non sia anonimo. Mi aspetto una modella dalla gestualità elegante e dalla femminilità innata”.
L’aspetto fisico, però, non è tutto: “Anche se hai una buona carrozzeria, devi comunque avere un motore buono per camminare. È un mestiere in cui conta molto anche il carattere: bisogna essere determinati e seri”.
Il mercato del lavoro – Milano resta una delle piattaforme più importanti del mondo, anche se è all’estero che giornali e stilisti sono più interessati a scoprire nuovi talenti. “Francia e Stati Uniti – racconta il talent scout – accolgono spesso nuove giovani modelle e, per questo, è facile che se una ragazza è molto brava, soprattutto all’inizio, si troverà a viaggiare molto”.
Compensi economici – “Se segui i consigli della tua agenzia – continua – non sbaglierai mai. È come giocare alle slot machine: moneta dopo moneta, alla fine arriva il jackpot”. Una metafora un po’ strana, ma che spiega bene come mai molte ragazze, anche a 17 anni, decidono di abbandonare gli studi per iniziare a lavorare in questo settore.
Fare la modella rende sicuramente molto in termini economici (“Quello che un’impiegata guadagna in un mese, è l’equivalente di tre giorni lavorativi di una giovane modella”, dice Donnini), ma è vero anche – come spiega Walter – che ci sono parecchie spese a cui far fronte. Un esempio? “Abbonamento in palestra obbligatorio. Appuntamenti continui dal parrucchiere ed estetista. Magari un corso per imparare una lingua straniera e il frigorifero sempre pieno di frutta e verdura: non si può mangiare in un fast food o una pizzeria se si vuol fare questo lavoro”.
Per saperne di più – www.fashionmodel.it