Secondo uno studio internazionale commissionato da Cisco, il desiderio di giovani professionisti e studenti universitari di usare i social media, i dispositivi mobili e Internet più liberamente sul posto di lavoro è sufficientemente forte da influenzare la loro scelta futura di lavoro, a volte più dello stesso stipendio.
Questo e altri dati, che costituiscono il secondo capitolo del Cisco Connected World Technology Report 2011, evidenziano quanto sia profonda l’esigenza di lavorare da remoto con una maggiore flessibilità nell’accesso alle informazioni da dispositivi e reti di propria scelta da parte della forza lavoro di prossima generazione. Tale esigenza, che si inquadra nella crescente correlazione tra Internet, la cultura dei lavoratori, e vantaggi competitivi delle imprese, è in contro tendenza con l’ambizione a salari più alti dei dipendenti più vecchi e sta mettendo alla prova la tranquillità delle aziende di pari passo con l’ingresso di forza lavoro della generazione del nuovo millennio.
La seconda edizione della ricerca annuale Cisco Connected World Technology Report, che ha coinvolto oltre 2.800 studenti universitari e giovani professionisti in 14 Paesi, è stato commissionato per mettere in luce le sfide che le imprese devono affrontare nello sforzo di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di business e quelle dei lavoratori di oggi, dovendo far fronte all’aumento dell’utilizzo della rete, della mobilità e dei pericoli per la sicurezza.
Impatto sulla scelta del lavoro e sullo stipendio – Tra gli studenti universitari e i giovani lavoratori di età inferiore ai 30 anni intervistati, uno su tre (33%, percentuale che sale al 38% in Italia) ha affermato che, nell’accettare un’offerta di impiego, avrebbe dato priorità alla libertà di fruire dei social media, alla flessibilità per quanto riguarda i dispositivi e alla mobilità del lavoro rispetto allo stipendio, indicando che le aspettative e le priorità della prossima generazione di lavoratori non è principalmente legata al denaro.
La connettività mobile, la flessibilità nell’uso dei dispositivi e la commistione tra vita privata e lavoro sono elementi di connotazione dell’ambiente e della cultura di lavoro che sono sempre più centrali per determinare verso quali società approderà la prossima ondata di talenti.
Più di due studenti universitari (40%, 33% in Italia) e giovani lavoratori (45%, 49% nel nostro Paese) su cinque hanno affermato che accetterebbero un impiego a un salario inferiore ma con una maggiore flessibilità sulla scelta di dispositivi, uso dei social media, e mobilità rispetto a un lavoro meglio pagato ma con minore flessibilità .
L’utilizzo dei social media e dei dispositivi sulla scelta dell’impiego – Più della metà degli studenti universitari a livello globale (56%, 53% nel nostro Paese) ha dichiarato che se si fossero trovati di fronte una società che vietasse l’accesso ai social media, o non avrebbero accettato il lavoro o sarebbe entrato ma avrebbe trovato un modo per aggirare la policy aziendale (in Italia lo ha ammesso il 22% rispetto al 16% a livello globale).
Circa due studenti universitari su tre (64%) hanno affermato che prevedevano di informarsi sulle policy relative all’utilizzo dei social media durante i colloqui di lavoro, e uno su quattro complessivamente (24%, 30% in Italia) ha detto che sarà un elemento essenziale nella loro decisione di accettare l’offerta.
In realtà, più di due dipendenti su cinque (41%, 42% in Italia) hanno ammesso che le loro aziende hanno contrattato delle policy flessibili sui dispositive e i social media per farli accettare.
Quasi un terzo dei dipendenti a livello globale (31%, 34% in Italia) ritiene che il loro livello di comfort con i social media e i dispositivi sia stato un fattore determinante nelle loro assunzioni – un segnale che le aziende riconoscono il valore che la generazione del Millennio apporta utilizzando la tecnologia a vantaggio dell’efficienza e della competitività dell’azienda.
L’accesso da remoto la flessibilità d’orario nella scelta del lavoro – Per quei dipendenti cui è vietato accedere a reti aziendali e applicazioni remotamente, la ragione principale è data dalle policy aziendali (48% che in Italia sale al 56%), tra cui l’influenza della cultura aziendale e la resistenza a consentire una cultura di comunicazione più distribuita.
Nonostante questo, i dipendenti desiderano maggiore flessibilità nel lavoro. Almeno uno su quattro (29%, 40% in Italia) a livello globale ha dichiarato che l’assenza di accesso remoto potrebbe influenzare le loro decisioni professionali, come ad esempio lasciando le aziende il più presto possibile, diminuendo la produttività o declinando offerte di lavoro definitivamente.
Importanza dei dispositivi mobili – L’importanza dei dispositivi e delle informazioni che portano competono sullo stesso livello di importanza del denaro. Metà degli studenti universitari e dei giovani lavoratori (49%, un po’ meno in Italia con il 41%) ha affermato che preferirebbe perdere il portafoglio o la borsetta piuttosto che lo smartphone o il dispositivo mobile.
L’epoca di un dispositivo a testa sono finiti. Più di tre dipendenti su quattro (77%, 74% di Italiani) dispongono di più dispositivi, come ad esempio un computer portatile e un telefono o smartphone e un computer. Un dipendente su tre a livello globale (33%, 30% in Italia) utilizza almeno tre dispositivi per il lavoro.
In linea con i risultati riportati, la maggioranza degli studenti universitari a livello globale – sette su 10 (71%, 77% in Italia) – crede che i dispositivi loro assegnati dall’azienda dovrebbero poter essere utilizzati anche per uso personale a causa della commistione tra comunicazioni di lavoro e personali nel loro stile di vita quotidiano. Quattro studenti universitari su cinque (81%, 82% in Italia) desiderano poter scegliere il dispositivo per il loro lavoro – anche acquistandolo direttamente con rimborso spese o portando il proprio dispositivo personale oltre a quello standard aziendale.
Circa sette dipendenti su dieci (68%, 69% nel nostro Paese) sono convinti che le aziende dovrebbero permettere loro di accedere ai social media e a siti personali con i loro dispositivi aziendali. Più di quattro studenti universitari su 10 a livello globale (42%) ritengono che le aziende devono essere flessibili e comprendere la loro necessità di rimanere in contatto attraverso i social media e siti personali.
Atteggiamenti nei confronti della flessibilità sul posto di lavoro e dell’accesso remoto alla rete – Tre studenti su cinque a livello globale (60%, 59% in Italia) ritengono che, quando inizieranno a lavorare, sarà loro diritto – più che privilegio -poter lavorare in remoto con un orario flessibile.
Attualmente, più della metà dei dipendenti (57% a livello globale e in Italia) può connettersi alla propria rete aziendale da alcune postazioni remote, ma solo uno su quattro (28%, 23% in Italia) è in grado di farlo in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Due su cinque (43%, 39% nel nostro Paese) considerano che essere in grado di connettersi alla rete da qualsiasi luogo in qualsiasi momento sia un aspetto fondamentale del loro lavoro.
Sette studenti universitari su 10 (70%, 82% in Italia) ritengono che non sia necessario essere fisicamente in ufficio regolarmente, a meno che non ci siano riunioni importanti, infatti, uno su quattro pensa che la propria produttività aumenterebbe se potesse lavorare da casa o da remoto. Allo stesso modo anche il 69% (73% in Italia) dipendenti non considera necessaria la presenze ufficio quotidiana. Sono risultati che indicano come l’aspettativa della prossima generazione di lavoratori stia sempre più enfatizzando flessibilità del lavoro, mobilità, e stili di lavoro non tradizionali.
Più della metà degli studenti universitari e dei dipendenti vogliono accedere alle informazioni aziendali su reti aziendali utilizzando i loro computer di casa (63%, pari al 67% nel nostro Paese) e i dispositivi mobili personale (51%, 47% in Italia). In futuro, la prossima generazione di lavoratori si aspetta di accedere alle reti aziendali e applicazioni da svariati dispositivi non aziendali, come le schermate di navigazione nelle auto, i monitor sugli schienali degli aerei, e le televisori.