“La giornata del lavoro agile del 25 marzo è una grande opportunità non solo per Milano, ma per l’intero Paese. La diffusione di questa modalità di lavoro può portare importanti benefici per i lavoratori e i lavoratrici, per le imprese, per l’ambiente, per la società e il Sistema Paese nel suo complesso. I segnali sono incoraggianti, grazie alla crescente attenzione delle istituzioni e delle aziende, alla disponibilità delle tecnologie digitali, alla propensione dei lavoratori all’interazione relazione virtuale. Ma la strada per ripensare i modelli di organizzazione del lavoro è solo all’inizio”. Lo afferma Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, punto di riferimento per lo sviluppo della cultura dell’innovazione dei modelli di lavoro agile in Italia.
“Lo Smart Working, seppure lentamente, si sta affermando in Italia – prosegue Mariano Corso – . La ricerca dell’Osservatorio ha rilevato come tra i lavoratori si stia diffondendo l’abitudine a lavorare anche fuori dall’ufficio e, già oggi, oltre metà degli impiegati, quadri e dirigenti dedica almeno una parte del proprio orario di lavoro in mobilità, all’esterno della sede dell’azienda. Ma ad oggi solo l’8% delle aziende adotta già un vero e proprio modello di ‘Smart Working’, cioè ha sviluppato un piano sistemico introducendo insieme strumenti tecnologici digitali, adeguate policy organizzative, nuovi comportamenti organizzativi e layout fisici degli spazi”.
“Di certo, Milano è capofila in Italia nello Smart Working, grazie all’esperienza di successo di diverse aziende del territorio che hanno introdotto modalità di lavoro flessibili nei tempi, negli spazi e nell’organizzazione. Ma anche grazie alla bella iniziativa del Comune di Milano che ha raccolto tante adesioni e la partecipazione di diverse altre città in Italia – conclude Mariano Corso -. L’adozione di modelli di lavoro ‘smart’ può portare benefici economici pari a 37 miliardi di euro per il Sistema Paese in termini di maggiore produttività per le aziende e riduzione dei costi fissi. Inoltre, l’introduzione del telelavoro e il conseguente calo degli spostamenti possono produrre 4 miliardi di euro di risparmi economici per i cittadini e a una riduzione di 1,5 milioni di tonnellate l’anno di emissioni di CO2”.