LabItalia – Il governo ha presentato l’emendamento che riscrive l’articolo quattro della delega sul lavoro, prevedendo tra l’altro il contratto a tutele crescenti. Nella proposta di modifica non si fa riferimento all’intenzione di modificare l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. La proposta di modifica presentata dal governo stabilisce che, per le nuove assunzioni, saranno effettuate con un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio. Inoltre è prevista la “revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l’interesse dell’impresa all’utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento”.
Tra le novità previste dal nuovo articolo quattro c’è anche la “revisione della disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore”.
L’emenadmento prevede anche la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva nelle aziende, attraverso l’Agenzia unica per le ispezioni di lavoro. La semplificazione dei controlli sarà possibile “attraverso misure di coordinamento ovvero attraverso l’istituzione di una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, tramite l’integrazione in un’unica struttura dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’Inps e dell’Inail, prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle Asl e delle Arpa”.
Il nuovo articolo 4, riscritto dal governo, specifica che uno dei decreti delegati dovrà prevedere un ”testo organico e semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro”. Inoltre, nel capitolo relativo all’introduzione dell’orario minimo da applicare al lavoro subordinato, si precisa che saranno inclusi anche i ”rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori non regolati da contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale”.
Infine si chiarisce che, con l’introduzione di un testo organico vengono ”abrogate tutte le disposizioni che disciplinano le singole forme contrattuali, incompatibili con le disposizioni del testo organico semplificato”.