Che il terreno in cui stava per addentrarsi fosse scivoloso, lo sapeva anche lui. Lo storico Alessandro Barbero, in un’intervista a ‘La Stampa’, rispondendo a una domanda sulle difficoltà per le donne di fare carriera o avere pari retribuzioni rispetto agli uomini, aveva infatti premesso: “Rischio di dire una cosa impopolare, lo so”. E infatti, la tesi espressa sul quotidiano dal professore universitario ha suscitato un diluvio di polemiche.
Barbero ha iniziato così il suo ragionamento sul gender gap: “Di fronte all’enorme cambiamento di costume degli ultimi cinquant’anni, viene da chiedersi come mai non si sia più avanti in questa direzione. Ci sono donne chirurgo, altre ingegnere e via citando, ma a livello generale, siamo lontani da un’effettiva parità in campo professionale“. E fin qui, quasi nulla da eccepire. I dati provenienti dagli studi di settore, così come l’esperienza vissuta quotidianamente da molte donne, confermano quanto sia ancora ampia la differenza di genere nel mondo lavorativo.
Poi le parole che hanno scatenato la bufera, nonostante la premessa di cui sopra dello storico: “Vale la pena di chiedersi se non ci siano differenze strutturali tra uomo e donna che rendano a quest’ultima più difficile avere successo in certi campi. È possibile che, in media, le donne manchino di quella aggressività, spavalderia e sicurezza di sé che aiutano ad affermarsi?Credo sia interessante rispondere a questa domanda”.
E in effetti, sono stati in tantissimi a rispondere allo storico sui social network: l’hashtag Barbero è diventato trending topic e a prendere posizioni sono stati anche esponenti politici. L’eurodeputata del Pd Pina Picierno ha addirittura fatto doppietta: dapprima, su Twitter ha scritto: “Ok, se il Prof Barbero vuole conoscere una donna aggressiva può parlare con me dopo che ho letto le sue parole“. Poi, su Facebook, è stata ancor più diretta: “L’unica differenza strutturale che conosco è quella tra i trogloditi e gli esseri umani evoluti. E basta con questi ridicoli stereotipi di genere. Basta!”.
Una tesi parecchio diversa da quella del medievalista Barbero, che, a proposito della possibile esistenza di differenze strutturali tra uomo e donna aveva aggiunto a ‘La Stampa’: “Non ci si deve scandalizzare per questa ipotesi, nella quotidianità si rimarcano spesso differenze fra i sessi“.
Gaffe linguistica o pensiero infelice? Di certo, per Barbero non sono tempi facili. Dopo il grande successo avuto negli ultimi anni grazie alla sua partecipazione a trasmissioni televisive quali ‘Superquark’, il divulgatore era già finito nell’occhio del ciclone per aver apposto la sua firma a un documento contro l’obbligo di green passper i professori universitari sottoscritto da centinaia di docenti italiani. E anche in quel caso, a poco era servito a Barbero sottolineare che non si trattava di un documento negazionista: “Io sono vaccinato”. La bufera si era scatenata comunque, e oggi è tornata più impetuosa che mai ad abbattersi sullo storico torinese.
Fonte: Agenzia Dire