Sono numerosi i nuovi mestieri del gusto censiti dalla Coldiretti attraverso le idee divertenti e di successo, nate negli ultimi anni dalla voglia di crescita e innovazione di alcune piccole aziende locali. Qualche tempo fa vi abbiamo parlato del sommelier della frutta, oggi invece vogliamo parlare di una nuova professione del gusto che non solo ha a che fare con la cucina, ma anche con l’idea di ‘km zero’, ovvero con l’idea di ricerca delle tradizioni locali, l’idea di sostenibilità e di buon rapporto qualità-prezzo.
L’Agrigelato – Con il caldo che avanza, ecco un’idea innovativa: produrre un gelato naturale con gli ingredienti dell’agricoltura locale.
“Noi – dicono da Coldiretti – sosteniamo la diffusione dell’agrigelato a chilometro zero, un prodotto che permetterà ai consumatori di rinfrescarsi assaporando gli ingredienti dell’agricoltura locale. Si tratta di uno dei tanti esempi della filiera agricola tutta italiana che vogliamo costruire e siamo convinti che i consumatori lo apprezzeranno”.
La prima agrigelateria italiana – Alfonso, la moglie Antonietta e il cognato Giovanni hanno scommesso di trasformare una parte del latte alta qualità della propria vivace azienda agricola e la frutta del proprio frutteto in un gelato di eccellenza, per offrirlo in un ambiente tranquillo e accogliente.
Così nel 2001, una tettoia della cascina San Pé, collocata sulle alture in affaccio al torrente Banna a Poirino (Torino), è stata trasformata un po’ a ‘giardino d’inverno’ e un po’ a ‘salotto della nonna’, dove gustare un gelato veramente unico. Il termine ‘Agrigelateria’ è un neologismo inventato da Antonietta per spiegare a un’amica cosa avessero intenzione di fare.
L’importanza della filiera corta – L’agrigelato con i gusti a chilometri zero ha anche il pregio di essere fatto con ingredienti che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente. “Vista la profonda crisi degli allevamenti da latte – continua Coldiretti – vogliamo facilitare lo sviluppo delle filiere corte dei prodotti lattiero caseari, mediante la vendita diretta o i distributori automatici. La realizzazione delle agrigelaterie è un tassello di questo progetto, poiché il latte è un ingrediente fondamentale per il gelato.
Naturalmente invitiamo tutte le gelaterie artigianali a rafforzare la tradizione del gelato naturale e magari a dare vita a una nuova forma di collaborazione con il settore agricolo. Sarebbe bello entrare in una gelateria e acquistare un prodotto, sapendo che l’ingrediente che gli dà il gusto è fornito e firmato da un’azienda agricola facilmente riconoscibile”.
L’offerta della cascina San Pé – Alla cascina San Pé, dove si produce latte d’alta qualità che in parte viene trasformato in gelato, si organizzano anche visite guidate per far vedere alle scolaresche tutto il processo di trasformazione. Il giro in azienda comprende la visita alla stalla con circa duecento bovini e alla nursery con i vitellini neonati, per chiudersi in sala di mungitura, dove ogni giorno si mungono circa 20 quintali di latte, in parte utilizzato per i gelati.
La visita guidata prosegue infine al laboratorio di gelateria, dove è possibile assistere alla trasformazione del latte in gelato con relativa spiegazione: qui non si usano coloranti, né conservanti, ma solo alimenti diversi in base alle stagioni. Un esempio?
“Quando l’estate lascerà il posto ad atmosfere più fresche – dicono dalla cascina -, al fresco gelato si aggiungeranno i tipici canestrelli della zona, zabajoni, cioccolate e torte di cascina appena sfornate da abbinare a scodelle di latte caldo”.
Per saperne di più – www.agrigelateria.eu