“Un cammino formativo-professionale, per crescere insieme”: il Gruppo Quanta, con il progetto “Lavora e cresci con Quanta”, investe nella formazione, come valore fondamentale per creare nuovi professionisti. Un obiettivo e un’esigenza forte: trovare un modo adeguato per inserire personale in un’azienda e per fare in modo che i candidati scelti abbiano l’opportunità di crescere all’interno di una realtà aziendale che ha preparato per loro un percorso formativo-professionale della durata di sei mesi.
“La consapevolezza di trarre un grande vantaggio da questo progetto è viva – afferma Massimiliano Ardino, HR Manager del Gruppo Quanta e curatore di ‘Lavora e cresci con Quanta – Il percorso è appena iniziato, ma gli aspetti positivi della scelta di dare avvio a un progetto come questo iniziano a essere visibili e concreti”.
L’obiettivo – “Già da tempo il problema è identificare una modalità corretta ed efficace per inserire delle risorse giovani in azienda – spiega Massimiliano Ardino – Nello specifico, noi siamo una società di servizi: il Gruppo gestisce la parte principale di intermediazione lavorativa, ma non manca anche una società di formazione e un centro sportivo. Stiamo parlando, quindi, di servizi e quindi parliamo inevitabilmente di persone: proprio per questo, infatti, la scelta delle risorse adeguate da inserire è un aspetto importante e chi entra nel nostro gruppo deve essere formato quasi alla perfezione, anche se in realtà quest’ultima non è mai raggiungibile.
L’idea centrale della nostra società è quella di far crescere all’interno dell’azienda delle persone che poi saranno i professionisti di domani, saranno coloro che faranno la differenza all’interno della realtà aziendale”.
Il progetto di Quanta – “Noi avevamo bisogno di cinque persone, di cinque figure completamente diverse tra di loro: in particolare un addetto IT, ovvero un informatico, tre persone che si occupassero di ricerca e selezione e, infine, un commerciale – continua Massimiliano – Per fare questo abbiamo studiato una strategia che si sta già rivelando vincente. Prima di entrare nel dettaglio, però, devo sottolineare che in precedenza ci eravamo trovati nella condizione di inserire delle persone non in modo adeguato: ad esempio, la persona entrava e cominciava a lavorare, imparando a ‘navigare da sola’, ma senza una formazione forte.
Da quest’anno, invece, abbiamo deciso di impostare un vero e proprio processo di formazione lungo, della durata di sei mesi: le cinque persone selezionate (nello specifico, quattro giovani alla prima esperienza lavorativa e un candidato con già esperienza professionale alle spalle, che si trovava in cassa integrazione) hanno passato prima una settimana a Milano durante la quale hanno conosciuto i principali responsabili di settore (finanza, contabilità e altre divisioni) e successivamente sono stati inseriti nelle sedi in cui dovranno lavorare. Una volta al mese, inoltre, dovranno proseguire il loro percorso con due giorni di formazione in giro per l’Italia: ad esempio, a novembre si recheranno a Roma per conoscere il nostro settore aerospaziale. Alla fine di questo periodo di stage è prevista l’assunzione per tutti e cinque”
L’importanza della formazione – “Si è trattato soprattutto di un investimento sul tempo che le persone hanno dedicato a questo progetto – conclude Massimiliano – Ho trovato un doppio vantaggio in questo percorso: da un lato non dobbiamo dimenticare l’importanza della formazione tecnica e dall’altro la centralità della conoscenza dell’azienda, dei suoi valori e della sua mission. C’è un doppio livello formativo, quindi, che ha rappresentato una spinta motivazionale per tutti coloro che hanno preso parte a questo progetto, anche da punti di vista differenti. Ad esempio, ho visto persone molto emozionate nella spiegazione di cosa significa entrare in Quanta e svolgere un determinato ruolo e il processo è stato molto apprezzato anche dai cinque selezionati, che hanno percepito in modo positivo quello che la società ha deciso di fare per formarli: sono dei segnali che confermano il valore di questo percorso. Le persone, infatti, entrano nella nostra azienda e si sentono subito parte di un gruppo.
Lo sforzo maggiore, invece, ha riguardato la pianificazione: è complesso inserire tante figure giovani, poiché la società deve riuscire a capire esattamente di cosa ha bisogno e in quali tempistiche. Quando in un’azienda bisogna parlare di nuovi inserimenti è sempre complicato riuscire a mettere d’accordo le diverse teste: c’è chi vuole subito la persona, già pronta, chi non ama in modo particolare seguire il processo di formazione, vestendo i ruoli di un docente. Il nostro progetto ha richiesto, quindi, uno sforzo culturale importante.”