Nella giornata di oggi si sono incontrati a Roma presso la sede Hitachi Rail, la direzione aziendale del Gruppo con le segreterie Nazionali di FIM, FIOM, UILM ed in collegamento video dalle proprie sedi di appartenenza il coordinamento Nazionale per l’incontro annuale previsto dall’art. 4 del CCNL.
Durante l’incontro il ceo di Hitachi Andrew Barr ha sottolineato come Hitachi oggi sia considerato un player del settore ferroviario di valore assoluto nel mercato mondiale. Il Gruppo ha notevolmente ampliato il perimetro di attività, grazie alle acquisizioni fatte in questi anni. Digitale e sostenibilità ambientale sono al centro delle strategie di sviluppo del gruppo. Il ceo ha annunciato una collaborazione con la Toyota per la mobilità ad idrogeno anche se secondo il ceo sarà l’ibrido ad avere in questa fase maggiore appeal nel mercato del trasporto su ferro.
In Italia il Gruppo occupa circa 12.000 addetti, a causa della pandemia gli ordini lo scorso anno sono stati più bassi del 31% – ma puntiamo – ha affermato Barr a circoscrivere questo fenomeno negativo nell’anno 2020. Nell’anno 2021, dopo aver stabilizzato i nostri preventivi e recuperando efficienza negli stabilimenti, puntiamo ad una redditività del 6% per arrivare progressivamente nel 2025 al 10%. Hitachi in Italia, genera circa il 60% degli ordini e circa il 60% della redditività della divisione Rail di Hitachi LTD. Gli investimenti realizzati nel 2020 sono stati di 105 M€, mentre nel 2021 saranno di 132 m€.
Per Valerio D’Alò Segretario nazionale Fim Cisl – il Gruppo rappresenta una ricchezza per il nostro Paese in termini di occupazione e tecnologia. La terza missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile, stanzia complessivamente 31,4 miliardi di euro e punta allo sviluppo razionale in Italia di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese. Il Piano prevede un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità e nella modernizzazione e nel potenziamento delle linee ferroviarie regionali. Le competenze e gli asset industriali di Hitachi – sottolinea D’Alò – possono svolgere un ruolo trainante per la crescita del Pil Italiano, in particolare nel Mezzogiorno.
Per questo scopo, una maggiore collaborazione con i principali clienti Italiani, strutture di Governo e rafforzamento delle relazioni sindacali, sarebbero auspicabile, anche in virtù degli esiti negativi di alcune gare per materiale rotabile (Treno Intercity a 200 km/h TRENITALIA, Metro Napoli e Circumvesuviana Campania) con clienti con i quali storicamente si è sempre avuta una collaborazione sul territorio.
Mentre sull’operazione di incorporazione per fusione Hitachi ONE avvenuta in questi mesi – commeta D’Alò – è l’emblema di un efficace e cospicuo rapporto tra l’azienda ed il sindacato italiano. Le corrette relazioni stanno facendo si che una fusione che poteva risultare a freddo stia diventando, attraverso la trattativa che stiamo conducendo, una grande opportunità per far comprendere il grande valore industriale dell’incorporazione. Un percorso che si dovrà tradurre in un accordo di secondo livello che dovrà avere, a nostro giudizio, elementi innovativi tesi sempre più al raggiungimento degli obiettivi aziendali attraverso un miglioramento della qualità della vita di tutti i lavoratori Hitachi.