Si è tenuto oggi a Roma presso la sede di Confindustria l’incontro di verifica sulla situazione dei siti italiani del gruppo Marelli. Lo comunica in una nota la Fim Cisl spiegando che l’azienda a fine incontro ha annunciato l’intenzione di voler chiudere lo stabilimento di Crevalcore (BO) dove oggi lavorano 231 lavoratori che producono per il gruppo collettori di aspirazione e componenti pressofusi per motori endotermici dichiarando; che sposterà l’attuale produzione di collettori dello stabilimento di Crevalcore nel sito di Bari mentre esternalizzerà le produzioni pressofuse.
“Come Fim – afferma il coordinatore nazionale automotive Fim Cisl, Stefano Boschini – riteniamo inaccettabile la decisione di chiudere lo stabilimento senza lo sforzo di esplorare possibili alternative produttive per il sito Emiliano. Serve intervenire subito. Come sindacato abbiamo chiesto una convocazione urgente presso al MiMIT, per ricercare insieme una soluzione alternativa che garantisca una prospettiva industriale e occupazionale. Per questo chiediamo a Marelli di revocare la decisione e la disponibilità a tornare al tavolo di trattiva per individuare possibili soluzioni alternative alla chiusura del sito”.
“Situazioni come questa, – prosegue Boschini – se il governo non mette in campo una concreta strategia per la gestione della transizione green, saranno sempre più frequenti e complicate da gestire. Per venerdì 22 settembre abbiamo programmato 8 ore di sciopero in tutto il Gruppo e lo stato di mobilitazione permanente a Crevalcore”.