Milano, 5 novembre 2015– Crescita significativa delle retribuzioni sul 2014, soprattutto per Dirigenti e Operai; maggior incremento della quota variabile rispetto al fisso per le prime linee; aumento sensibile per gli stipendi di Dirigenti e Quadri nella Grande Impresa, di Impiegati e Operai nella Media; Industria che premia quasi tutti gli inquadramenti in un contesto generale in cui torna, però, ad aumentare il gap di genere che raggiunge i livelli più alti dal 2010, a eccezione delle Impiegate.
E’ quanto emerge, in sintesi, dal XX Rapporto sulle Retribuzioni (del settore privato) in Italia di OD&M Consulting, società specializzata in HR Consulting di Gi Group che ha elaborato oltre 370.000 profili retributivi registrando, in particolare, che nel primo semestre 2015: I Dirigenti hanno raggiunto i 124.423 euro di Retribuzione Totale Annua Lorda per un aumento medio di categoria del 7,5% sul 2014, gli Operai i 26.016 euro di RTA per una crescita pari al 4,7%, gli Impiegati i 30.513 euro segnando un +1,9% e i Quadri i 56.381 euro per un +1,8%.
Di seguito la Retribuzione Totale Annua lorda media rilevata per singola categoria di inquadramento, variazione 2015/2014 e trend sul quinquennio:
Retribuzione fissa e retribuzione variabile: Dirigenti e Quadri hanno registrato un maggior incremento del variabile rispetto al fisso, i primi del 9,3%, i secondi del 5,4%. Da segnalare che per gli effettivi percettori tra i Dirigenti il variabile raggiunge quasi il 20% dello stipendio (19,4%), toccando il livello più alto misurato dal 2010.
Territorio: tutte le categorie professionali hanno visto crescere la retribuzione media, tranne gli Impiegati al Sud (-0,6%). In particolare, i migliori incrementi sul 2014 per i Dirigenti e per gli Impiegati sono stati rilevati nel Nord Ovest (+8,6% e +2,6%), mentre per i Quadri e gli Operai nel Centro Italia (+3,1% e +8,1%), dove si evidenzia un progressivo allineamento ai valori registrati nel Nord Est, a eccezione dei ruoli apicali.
Dimensione aziendale: sono cresciuti gli stipendi di tutti gli inquadramenti, con l’eccezione dei Quadri nelle Piccole Imprese (-0,2% sul 2014). I migliori scostamenti sul 2014 sono relativi a Dirigenti e Quadri nella Grande Impresa (+9,4% e + 2,4%) e agli Impiegati e agli Operai nella Media Impresa (+2% e +5,5%), fascia dimensionale che si avvicina molto nei valori medi alla Grande Impresa, a esclusione dei ruoli di vertice. Il divario retributivo ha raggiunto il 22% per i Dirigenti (110.873 euro di RTA in una Piccola Azienda contro i 135.521 euro in una Grande) e il 18% per gli Operai (23.761 euro di RTA in una Piccola Azienda contro i 28.050 euro in una Grande).
Settori: nell’Industria ci sono stati i maggiori aumenti di salario per Dirigenti (+12,5%), Quadri (+5,1%) e Operai (+6,8%), mentre nel Credito per gli Impiegati (+9,3%). Particolare calo per le funzioni apicali, invece, nel Commercio (Dirigenti -1,6%, Quadri -1,2%) e per i Quadri nel Credito (-0,9%).
Donne: gli stipendi degli uomini sono cresciuti maggiormente rispetto a quelli femminili e la tendenza è l’aumento delle differenze di genere. In media, a parità di funzione, infatti, un Dirigente uomo guadagna oltre 11.000 euro di RTA in più rispetto a un collega donna (gap del 9,9%), un Quadro quasi 4.000 euro in più (gap del 7,4%), un Impiegato 2.650 euro (gap del 9%) e un Operaio oltre 4.000 euro (gap del 19,5%).
Giovani: si conferma che, a parità di età, i laureati ricevono compensi maggiori rispetto ai non laureati anche rispetto a quelli con una maggiore anzianità lavorativa: 27.241 euro di RTA media nel 2014 per un laureato con 1-2 anni di esperienza contro i 24.760 euro di RTA media per i non laureati con 3-5 anni di esperienza.
“In un contesto di prezzi sostanzialmente stabili ci preme sottolineare alcuni aspetti importanti dell’incremento generale delle retribuzioni. L’Industria e la Grande e Media Impresa confermano la tenuta e anzi la ripresa del nostro sistema economico che premia non solo le prime linee, ma anche la produzione; possiamo, infatti, confermare che l’aumento rilevato per gli Operai sia ormai effettivo, aldilà dell’incidenza del bonus IRPEF per la fascia interessata – commenta Simonetta Cavasin, Amministratore Delegato di OD&M Consulting-. Da rilevare, inoltre, come la ripresa di gestione delle politiche retributive si traduca in tentativi sempre più diffusi di utilizzare il variabile come sistema incentivante per un maggior coinvolgimento di alcune fasce di popolazione aziendale. In prospettiva, la proposta di tassazione agevolata del salario e dei premi di produttività nell’ambito del welfare contrattato potrebbe favorire un ulteriore potenziamento dell’uso del variabile. In questo scenario positivo non è da sottovalutare, tuttavia, l’aumento delle differenze di genere, dopo la generale diminuzione del 2014. Si tratta di un ambito su cui lavorare con attenzione per garantire una ripresa sostenibile del nostro Paese e parità di accesso alle opportunità del mercato”.
Per maggiori informazioni: www.odmconsulting.com/pdf.