Gli uomini hanno una retribuzione maggiore rispetto alle donne. Nel 2017, la metà delle posizioni lavorative percepisce una retribuzione oraria pari o inferiore a 11,25 euro (valore mediano). La retribuzione oraria mediana fa registrare nel 2017 un aumento dell’1,7% rispetto al 2014, dello 0,4% rispetto al 2015 e dello 0,3% rispetto al 2016. A farlo sapere è l’Istat in una nota.
I rapporti di lavoro che riguardano gli uomini – spiega l’Istat – sono il 59% del totale e registrano una retribuzione oraria mediana di 11,61 euro, superiore del 7,4% rispetto a quella delle donne (10,81 euro). Il gap di genere – prosegue l’Istituto – mostra un trend in calo nel 2017 (+7,4%) rispetto al 2014 (+8,8%) per effetto di una maggiore crescita della retribuzione oraria mediana delle donne (+2,4%) rispetto a quella degli uomini (+1%).
Le posizioni lavorative occupate da dipendenti con titolo di istruzione terziaria – si legge nella nota – fanno registrare una retribuzione oraria mediana di 13,85 euro, superiore di 3,12 euro rispetto a quelle di dipendenti con livello di istruzione primario (con un differenziale del 29,1%); quelle con titolo di studio secondario rispetto al primario invece mostrano un differenziale del 7,5% e coinvolgono il 44% circa dei rapporti totali.
I dati sulla retribuzione. Nel 2017 – aggiunge l’Istat – la retribuzione oraria mediana passa dai 10,03 euro dei giovani (classe di età 15-29 anni) ai 12,46 euro dei lavoratori più anziani (età maggiore o uguale a 50 anni). Le retribuzioni orarie mediane più basse – rileva l’Istituto – si osservano per i rapporti di lavoro di imprese localizzate nelle regioni del Sud (10,25 euro), il valore più elevato in quelle del Nord-ovest (11,91 euro) con un differenziale retributivo pari al 16,2%. Nel Nord-ovest sono attivi il 31,4% dei rapporti di lavoro totali, al Sud il 17,1% e nelle Isole il 6,7%.
Il confronto. Nel 2017, – prosegue l’Istat – il 17% circa delle posizioni lavorative è stato occupato da lavoratori nati all’estero, la maggior parte dei quali (71% circa) nata in paesi extra-europei. Il differenziale retributivo dei lavoratori nati all’estero rispetto a quelli nati in Italia è negativo e più ampio per i lavoratori nati nei paesi extra-europei (-13,2%) rispetto a quello dei lavoratori nati in paesi europei
(-9,4%).
Il premio retributivo dei laureati. Nel 2017, la retribuzione oraria dei dipendenti che possiedono un diploma è pari a 11,54 euro, il 20% in meno rispetto alla retribuzione oraria dei dipendenti che possiedono almeno una laurea triennale (13,85 euro). Il premio retributivo dei laureati – conclude l’Istat – risulta inferiore rispetto a quello osservato nel 2014 (21,2%); infatti, i laureati presentano una crescita nelle retribuzioni inferiore rispetto a quella dei diplomati (rispettivamente, da 13,83 euro a 13,85 euro e da 11,41 euro a 11,54). In termini di struttura occupazionale nel 2017 ci sono circa 3 laureati ogni 10 diplomati (incidenza in crescita rispetto al 2014).