(Labitalia) – Il lavoro manuale non qualificato rappresenta la forma principale di inquadramento professionale della forza lavoro straniera in Italia. E’ quanto emerge dalla nota semestrale del mercato del lavoro degli immigrati in Italia presentata il 20 dicembre dal ministro del Welfare Enrico Giovannini.
A fare da contrappeso a questa situazione sono i giovani under 30 italiani che svalutano i cosiddetti lavori manuali come emerge dai dati. Nel secondo trimestre 2013, fatto 100 il numero degli occupati tra i 25 e i 29 anni, sono italiani solo il 5,8% contro il 29,3% degli stranieri, la forchetta è leggermente minore per la fascia 20-24 anni con il 7,5% di italiani e il 31,2% di stranieri.
“Esiste uno squilibrio tra domanda e offerta per molte professioni anche piuttosto interessanti che possono consentire redditi interessanti” lo ha affermato il ministro a margine della presentazione commentando i dati. “Per questo stiamo cercando di migliorare il funzionamento dei centri per l’impiego – ha aggiunto – in sei mesi questo governo ha cambiato la legislazione portandola a livello europeo inserendo l’obbligo di orientamento fin dalla terza media e poi nelle scuole superiori e nelle università proprio per consentire quella alternanza scuola- lavoro che possa aiutare i giovani a scegliere meglio la professione da svolgere successivamente. E’ un impegno che stiamo portando avanti”.
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