Oggi ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “La violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute.” E’ questo il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sostenendo che “molto resta ancora da fare” e “ogni donna deve sentire le istituzioni vicine”.
“Abbiamo approvato norme, sbloccato fondi, avvisto confronti – spiega il premier Giuseppe Conte su Twitter -: la violenza contro le donne rimane un’emergenza. Lavoriamo per una svolta culturale, che parta dai giovani. Domani ne parlerò in una scuola a Roma insieme alla commissione d’inchiesta sul femminicidio #stopviolenzasulledonne”.
“La violenza sulle donne è una questione culturale: bisogna cambiare atteggiamento, cambiare la narrazione culturale, dare un nome preciso alle cose: un uomo non uccide una donna per amore, non è più accettabile più nemmeno che venga detto”, ha scritto su Twitter la ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti.
Una piaga sociale. Secondo la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, la violenza sulle donne è“una piaga sociale” che bisogna “combattere tutti insieme e con ogni mezzo. Come Ministro – ha affermato su Twitter – voglio battermi per contrastare sia la violenza fisica sia economica, a partire dall’introduzione della parità di genere nelle retribuzioni”.
Il messaggio dei sindacati. “L’azione di contrasto alla violenza contro le donne e di sostegno per le vittime di violenza deve essere un impegno quotidiano e costante di tutti”; è quanto afferma un comunicato unitario delle segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unisin.
La definizione del protocollo. “Per questo – ricordano i sindacati – abbiamo unitariamente proposto ad Abi nel mese di ottobre di poter congiuntamente definire un protocollo che fosse un aiuto tangibile alle tante donne che coraggiosamente intraprendono un nuovo percorso di vita, per sé e per i propri figli, allontanandosi finalmente dagli abusi ed entrando nei percorsi di protezione, e che spesso sono in difficoltà economiche”.
“L’Abi ha fin da subito manifestato la sua volontà di dare un riscontro positivo ed oggi, nel giorno in cui ricorre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, abbiamo siglato un protocollo per la sospensione dei mutui e dei finanziamenti per le donne vittime di violenza inserite nei percorsi certificati” rendono noto i sindacati, che considerano l’accordo “un altro passo in un percorso che vede le Organizzazioni Sindacali del settore ed Abi, insieme, da sempre impegnate su questa tematica sociale e culturale di grande rilevanza”.
“Questa comune sensibilità ha già questo anno portato alla sottoscrizione il 12 febbraio della Dichiarazione congiunta in materia di molestie e violenze di genere sui luoghi di lavoro, che – ricordano le segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unisin, sul presupposto di inaccettabilità di ogni atto e comportamento che si configuri come molestia e violenza di genere, prevede una serie di misure organizzative per la segnalazione, prevenzione, assistenza e contrasto del fenomeno, oltre all’elevazione a 4 mesi dell’utilizzo del congedo orario o giornaliero da parte di donne vittime di violenza”.
“Riteniamo il protocollo odierno un passo ancor più importante – affermano i sindacati – perché rivolto a tutte le donne che con il nostro settore hanno rapporti di finanziamento; donne che devono essere supportate nei loro percorsi di libertà e di ritrovata autonomia, e che da oggi potranno sospendere la rata capitale dei propri finanziamenti e mutui per il periodo di durata del proprio ‘percorso di protezione’ fino ad un massimo di 18 mesi. Il protocollo, che ha validità di due anni, prevede che l’ABI promuova una diffusa informazione dell’iniziativa presso le proprie associate al fine di favorire l’adesione”.
“Siamo certi che l’attenzione dimostrata fino ad oggi dal settore – concludono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unisin – porterà non solo ad una diffusa adesione al protocollo da parte delle aziende ABI, ma anche alla predisposizione di adeguate indicazioni operative interne, affinché ad ogni singolo caso venga riservata la massima accoglienza, riservatezza e cura, nella dovuta considerazione delle difficoltà ma anche della grande determinazione che hanno portato queste donne ad intraprendere i loro percorsi di indipendenza, che con questo protocollo abbiamo inteso congiuntamente sostenere. Oggi 25 novembre 2019, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ancora una volta tutti i sindacati del settore sono dalla parte di coloro che subiscono molestie e violenze sia nei luoghi di lavoro che fra le mura domestiche”.