A Milano i partecipanti all’Engagement meeting “Human Cooperation nella vita dell’azienda. Prospettive convergenti tra generazioni, imprese e terzo settore” hanno condiviso alcune proposte e lanciato una interessante call to action. L’evento era promosso da Valore D (www.valored.it), la prima associazione di grandi imprese creata in Italia nel 2009 per sostenere la leadership femminile in azienda, e da Aggiornamenti Sociali un mensile dei gesuiti che dal 1950 offre approfondimenti e analisi sulla vita sociale, politica, ecclesiale del nostro Paese.
Le domande chiave sono state: Come non far perdere alle nostre imprese le opportunità create dalle riforme del mercato del lavoro e dalla ripresa economica? Come consentire alle aziende di valorizzare il talento dei giovani e delle donne? Quale può essere il ruolo del terzo settore in questa sfida? Le risposte sono nate da un dibattito che partendo dalle ricerche universitarie in ambito europeo e dalle best practice aziendali in Italia e Germania, ha subito reso evidente come il dialogo e la cooperazione tra generi e generazioni apra un processo virtuoso per l’azienda e l’eco sistema, coinvolgendo anche le importanti risorse del terzo settore.
A moderare il dibattito Anna Zattoni, Direttore Generale di Valore D e Giacomo Costa SJ, Direttore di Aggiornamenti sociali. Nel panel dei partecipanti l’Onorevole Edoardo Patriarca della Commissione Affari Sociali della Camera, e per le Università Alessandro Rosina Ordinario di Demografia – Università Cattolica di Milano- e la professoressa Stefanie Clemen, Docente di Applied Science che si sta occupando di Diversity Management presso l’Università di Colonia, entrambi concordi nel sostenere che nei momenti di transizione e di cambiamento diventa rilevante una strategia manageriale di valorizzazione di genere e di generazioni.
Per le aziende, dopo la presentazione delle best practice di Human Cooperation tedesche di BMW, Janssen Cilag e della Fondazione Bosch, anche due testimonianze italiane: Fabio Galluccio Responsabile People Caring di TIM e Nicola Pelà Group Human Resources Director di LuxotticaGroup, entrambi coinvolti in esperienze aziendali di successo di integrazione, valorizzazione e welfare. Se Galliccio ha evidenziato il nuovo umanesimo inaugurato con la People Strategy di TIM che pone “al centro del governo aziendale la persona, con tutto il suo bagaglio di esperienza, sensibilità, competenza”, Nicola Pelà di Luxottica Group ha invece sottolineato il valore formativo della maternità come “la più ricca e vitale delle esperienze di leadership: quella di chi deve curare, far crescere e rendere forte un altro essere umano”.
Ai moderatori Anna Zattoni e Giacomo Costa SJ il compito di concludere la mattinata e di presentare la call to action alle aziende e al terzo settore per promuovere:
-un nuovo modello di leadership inclusivo e che valorizzi il talento di ognuno,
-una nuova cultura organizzativa che favorisca il dialogo intergenerazionale,
-un nuovo sistema di welfare partecipativo e condiviso con il terzo settore.
Quale sarà la riposta alla class to action? Nei prossimi mesi incontreremo nuovamente Anna Zattoni per farcelo raccontare. Nel frattempo meglio impegnarsi tutti a sviluppare quelle che Alessandro Rosina ha definito le 4 C dei Millennials: Connected, Confident, open to Changes, collaborative.
di Samantha Marcelli