(Labitalia) – Aiutare ragazze e ragazzi a orientarsi nel mercato del lavoro, a cercare e trovare un impiego, anche in nuovi ambiti professionali e in particolari profili richiesti dalle aziende; tutelare le lavoratrici e i lavoratori da potenziali discriminazioni di genere.
Sono questi gli obiettivi delle due guide, intitolate ‘Ragazze e Ragazzi al Lavoro’ e ‘Cosa fare se…’, realizzate dalla consigliera nazionale di parità in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e presentate questa mattina a Roma dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, dalla consigliera nazionale di parità, Alessandra Servidori, e dalla presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone.
“Per ‘Garanzia Giovani’ -ha detto Poletti- lavoriamo all’interno di un disegno europeo ma con una specificità italiana. E naturalmente abbiamo bisogno di dare il massimo delle informazioni, nonché una coerenza di impegno, anche grazie a esperienze positive che abbiamo messo in campo attraverso le consigliere di parità. Cerchiamo dunque -ha concluso il ministro- di mobilitare tutte le risorse che possiamo mettere in campo perché un progetto importante come questo produca il massimo risultato”.
“Abbiamo costruito queste due guide come una bussola di orientamento -ha detto a Labitalia Alessandra Servidori- per far conoscere ai giovani i provvedimenti e le azioni messe in campo anche a livello internazionale”. L’idea delle guide è nata “dopo una brevissima sperimentazione in cui abbiamo capito -ha spiegato la consigliera nazionale- che i ragazzi delle scuole superiori avevano bisogno di strumenti molto semplici e molto operativi per capire cos’è il mercato del lavoro, come si muove e quali sono le novità”.
Gli strumenti sono stati fatti insieme ai consulenti del lavoro “per creare una squadra operativa, concreta -ha sottolineato Servidori- e non a caso abbiamo agganciato questo strumento a quella che noi chiamiamo ‘Garanzia Giovanotte’ per sottolineare l’aspetto anti-discriminatorio”. “Si tratta di un aiuto importante per regioni e i cpi”, ha concluso la consigliera nazionale di parità il cui ufficio affianca in maniera tecnica il ministro e promuove, sviluppa e sostiene tutte quelle politiche attive che possono prevenire le discriminazioni, anche in collaborazione con gli ispettori e i consulenti del lavoro.
“I consulenti del lavoro sono al fianco del ministero del Lavoro e della consigliera di parità -ha confermato a Labitalia Marina Calderone- nel promuovere tutte quelle iniziative che servono ai giovani per comprendere le regole per un accesso corretto al mondo del lavoro, le prospettive e le possibilità che offre ‘Garanzia Giovani’”. Importante, ha sottolineato la presidente del Cno dei consulenti del lavoro, la lotta alla discriminazione sui luoghi di lavoro: “Siamo in prima linea per promuovere il lavoro etico -ha aggiunto Calderone- anche attraverso iniziative come l’asseverazione della responsabilità contributiva e contrattuale”.
Sono 90 mila i giovani iscritti dopo 7 settimane – A sette settimane dall’avvio di Garanzia Giovani sono 89.809 i giovani che si sono registrati. Lo rende noto il ministero del Lavoro in un comunicato. Al 19 giugno 2014, infatti, si sono registrati a Garanzia Giovani 89.809 giovani: 56.234 lo hanno fatto attraverso il sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it e 33.575 attraverso i portali regionali.
Le imprese che finora si sono registrate sul sito nazionale sono 87 e con le loro offerte mettono a disposizione un totale di 579 posti di lavoro. A questi dati, precisa il ministero, si debbono aggiungere le opportunità che si stanno sviluppando grazie alla collaborazione delle associazioni imprenditoriali che hanno siglato protocolli di intesa con il ministero del Lavoro e quelli relative al coinvolgimento delle aziende in progetti definiti a livello regionale.
La provenienza geografica (residenza) dei giovani mostra che la maggior parte di loro risiede in Campania con 17.266 unità, pari al 19% del totale, in Sicilia con il 16% (14.537 unità) e nel Lazio con l’8% (7.185 unità). Riguardo al genere dei giovani che si sono registrati, si nota come il 53% delle registrazioni (47.792 unità) ha interessato uomini mentre quelle che hanno riguardato le donne sono state 42.017, pari al 47%.
In termini di età dei giovani, il 49% delle registrazioni, pari a 44.169 (25.149 uomini e 19.020 donne) ha interessato i giovani di età compresa tra i 19 e i 24 anni, mentre sono state 41.640, pari al 46%, quelle che hanno interessato giovani dai 25 ai 29 anni (20.157 uomini e 21.483 donne) e 4.000, pari al 5%, i giovani dai 15 ai 18 anni (2.486 uomini e 1.514 donne).
In termini di titolo di studio, i giovani registrati sono così suddivisi: il 20% ha conseguito una laurea, il 55% risulta essere diplomato, infine il rimanente 25% risulta avere un titolo di studio di terza media o inferiore. Sia la maggior parte dei laureati che la maggior parte dei diplomati provengono dalla Regione Campania.
Indagando ulteriormente sulle adesioni, si nota come la scelta sia ricaduta per la maggior parte nelle seguenti tre Regioni: Campania con il 15% del totale, pari a 17.293 adesioni, seguita da Sicilia con il 12% del totale, pari a 14.566 adesioni e Lazio con il 10% del totale, pari a 11.381 di adesioni: queste tre regioni insieme assorbono circa il 37% delle adesioni.