Scatta l’ora X: da giovedì 1° maggio, sarà possibile accedere e registrasi al portale di Garanzia Giovani, il progetto che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sta realizzando secondo la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea dell’aprile 2013 con lo scopo di favorire l’occupazione giovanile.
L’iniziativa si rivolge ai ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (i cosiddetti Neet), con un’attenzione particolare – ribadisce una nota ministeriale – agli “under 25”, per offrire loro opportunità di orientamento, formazione e lavoro. Un miliardo e mezzo di euro i fondi stanziati (in parte dall’Europa e in parte dall’Italia) per il biennio 2014-2015, risorse che saranno gestite in gran parte dalle singole Regioni (1.413 milioni su 1.513) e a partire da quelle in cui le convenzioni sono già state firmate (Emilia Romagna, Val d’Aosta, Sardegna e presto anche Toscana e Veneto).
Cosa fare – Tutti i giovani che, a partire dal 1°maggio (la data in cui ricorre la festa dei lavoratori appare come una scelta simbolica) fino al 31 dicembre 2015, inseriranno i propri dati sul portale (ma anche su altri siti della rete come Cliclavoro) verranno indirizzati verso un percorso di orientamento e convocati per un colloquio in un centro per l’impiego o in un’agenzia privata accreditata. Entro i successivi quattro mesi dalla stipula del Patto di servizio tra l’ente e il soggetto, seguirà una proposta di un progetto formativo oppure ancora, a chi avrà i requisiti necessari, l’assegnazione di un bonus per favorire l’accesso a stage, a contratti di apprendistato, al servizio civile o l’avvio di un’attività imprenditoriale. Il progetto coinvolgerà, secondo le stime citate dal ministro Giuliano Poletti, 900 mila giovani in tutto, su oltre 2 milioni di Neet.
Lavori in corso – Per occuparsi dell’attuazione del piano è stata costituita una struttura di missione composta dal Ministero del Lavoro e dalle sue agenzie tecniche (ISFOL e Italia Lavoro), dall’INPS, dal Ministero dell’Istruzione, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Dipartimento della Gioventù, dalle Regioni e dalle Province Autonome, dalle Province e da Unioncamere. Nell’ottica di un avvio del programma, sono già stati stipulati alcuni protocolli di intesa, ad esempio con Confindustria e Finmeccanica e con CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) e AGIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli), per favorire l’alternanza scuola-lavoro, università lavoro. Il Piano riguarda tutto il territorio italiano, tranne la Provincia di Bolzano dove il tasso di disoccupazione giovanile è del 25% circa, contro una media nazionale del 42%.