Fiom, Fim e Uilm della Lombardia hanno elaborato un piano alternativo per impedire la chiusura del sito Cnh di Pregnana Milanese, che occupa quasi 300 dipendenti, addetti perlopiù alla lavorazione di motori.
Il piano prevede una forte riduzione dei costi e un aumento della redditività della fabbrica e rilancia “la necessità di non azzerare una realtà industriale importante, che produce tuttora profitti elevati”, spiegano Roberta Turi (segretaria generale Fiom Cgil Milano), Marco Giglio (Fim Cisl Milano metropoli) e Vittorio Sarti (segretario generale Uilm Uil Milano, Monza e Brianza).
“Se invece venisse confermata la scelta della dismissione – avvertono i Sindacalisti – ci sarebbe un impatto estremamente negativo sui circa 300 lavoratori e sulla collettività tutta”. Il prossimo lunedì (10 febbraio) è previsto un appuntamento alla Regione Lombardia con i rappresentanti di sindacati, azienda, istituzioni.
“Ci auguriamo – concludono i sindacalisti – che, anche grazie alla nostra iniziativa e al sostegno più incisivo delle istituzioni e della politica, in quell’incontro si possa registrare un cambiamento di rotta e di prospettiva dell’azienda”.