Si terrà giovedì 16 aprile il “vertice” tra il Management di Fincantieri ed i Sindacati, in vista della prossima ripresa delle attività dell’azienda. Una ripresa che dovrà avere l’ok del Governo e dovrà essere graduale, rispettando tutte le norme della sicurezza e con la garanzia di avere tutti gli appositi dispositivi (mascherine, termo scanner etc). Per la Fiom l’incontro può essere anche l’occasione per “ripensare il modello produttivo” oggi basato abnormemente sugli appalti esterni che, dicono i sindacati, “vanno riportati a livelli fisiologici”.
Fincantieri è ferma dal 16 marzo scorso, in seguito allo sciopero spontaneo di parte dei dipendenti che si erano rifiutati di lavorare in condizioni ritenute pericolose per la salute. Per le prime due settimane l’azienda ha fatto ricorso a ferie pregresse, poi è scattata la cassa integrazione che i sindacati hanno chiesto di prorogare almeno fino a sabato 18 aprile.
L’incontro di giovedì servirà per valutare nuove proroghe e cominciare a programmare la ripresa delle attività: “L’azienda ha dichiarato che può riaprire già dalla prossima settimana – dice Roberto d’Andrea della Fiom- Noi subordiniamo il riavvio al rispetto delle prescrizioni inserite nel decreto: tutto ciò che sarà possibile riattivare andrà verificato dai comitati territoriali, coinvolgendo le ASL e le autorità competenti”.
Tra le norme previste nei cantieri: ingressi in azienda in fila indiana, distanziamento di almeno un metro, uso obbligatorio di mascherine e guanti, percorsi interni delimitati da transenne, misurazione quotidiana della temperatura corporea, organizzazione del lavoro su più turni, regole rigide per l’utilizzo di mensa, spogliatoi e armadietti. Si sta pensando anche allo scaglionamento dei lavoratori: i primi a tornare al lavoro sarebbero i dipendenti diretti, poi quelli dell’indotto (entrambe le categorie composte solo di residenti nell’ambito regionale, per limitare trasferimenti e traffico), per poi arrivare progressivamente a tutti i lavoratori.
FinCantieri è il più importante cantiere navale d’Europa e il quarto al mondo, dopo Corea, Cina e Giappone. L’azienda è controllata per il 71,6 per cento da Fintecna, società finanziaria del ministero dell’Economia.