Il provvedimento del Consiglio di Stato che accoglie la sospensiva sulla chiusura dell’area a caldo consente di riportare nell’ambito delle decisioni del Governo la prospettiva dello stabilimento di Taranto e di tutto il gruppo ArcelorMittal, in attesa del pronunciamento di merito che avverrà il 13 maggio. Lo dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile siderurgia.
A maggior ragione – proseguono Re David e Venturi – occorre completare la transizione degli assetti societari con l’ingresso di Invitalia e la possibilità di utilizzare le risorse del coinvestimento. Inoltre, è necessario aprire immediatamente il confronto sul piano industriale e sul rapporto dello stesso con le scelte e le decisioni sul Recovery Fund per costruire da subito le condizioni per una produzione ambientalmente sostenibile dell’acciaio a Taranto e nell’insieme della siderurgia, attraverso una accelerazione degli investimenti sulle migliori tecnologie disponibili e contemporaneamente con una ripresa degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Tali condizioni per noi devono contenere un vincolo occupazionale per tutti i lavoratori del gruppo, compresi quelli in amministrazione straordinaria.
Tanto più in ragione di una congiuntura economica che vede, su scala globale, una crescita sensibile della domanda e che segnala già adesso problemi di approvvigionamento in settori fondamentali come l’automotive e l’elettrodomestico.