Roma. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Stefano Bonaccini, ha preso atto “di alcune spiacevoli dichiarazioni del presidente dell’INPS che vorrebbero porre in carico alle Regioni i rallentamenti riscontrati nell’erogazione dei trattamenti per la cassa integrazione in deroga che il Governo aveva assicurato sarebbero avvenuti entro la fine del mese di aprile”.
In un ordine del giorno consegnato oggi durate la Conferenza Stato-Regioni si sottolinea che i “rallentamenti non sono certamente imputabili alle Regioni, che stanno lavorando a pieno organico per autorizzare le domande e trasmetterle all’INPS, bensì ad un meccanismo che si fonda su regole previste per situazioni ordinarie e che pertanto comporta tempi non conciliabili con una situazione di emergenza e straordinarietà quale è quella che stiamo vivendo”.
Per questo ci si trova di fronte ad una “polemica” che non appare improntata ai rapporti di leale collaborazione interistituzionale” e che dà vita a “problemi di tenuta sociale”. Si tratta di “dichiarazioni che ingenerano confusione e mancanza di fiducia nelle istituzioni e vanno unicamente a danno dei cittadini e dei lavoratori che si trovano difficoltà”. Resta ferma la “disponibilità delle Regioni a proseguire nella collaborazione con il Ministero del Lavoro per la semplificazione e la riduzione dei tempi. Le Regioni chiedono però al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali di intervenire per chiarire l’inappropriatezza delle dichiarazioni che individuano le Regioni come responsabili di ritardi e malfunzionamenti”.