Nonostante le continue richieste ancora non è arrivata nessuna risposta dal governo su Italcomp, il progetto deve ripartire, questa inerzia sta ammazzando due fabbriche, di due diversi territori – Mel nel bellunese e Riva di Chieri in provincia di Torino – e con esse i loro 800 lavoratori. Lo hanno dichiarato in una nota Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom e responsabile settore elettrodomestico e Claudia Ferri, coordinatrice nazionale Fiom settore elettrodomestico.
Italcomp è stato presentato in due Prefetture, a Belluno e a Torino, plaudito come un progetto ambizioso, di buona politica industriale e che stava passando dalla fase progettuale, dopo un lungo lavoro di confronto con le parti sociali, a quella di realizzazione. Oggi invece, dopo il cambio di governo, osserviamo soltanto un silenzio a cui non riusciamo a dare più alcuna giustificazione.
Se questo progetto è potuto partire ed è arrivato al punto in cui si trova è grazie alla tenacia di tutti quei lavoratori che hanno tenuto in vita la fabbrica, credendo ostinatamente nella possibilità di tornare a produrre e lavorare, questa immobilità invece rischia di far saltare l’intero progetto, le due fabbriche e tutti i posti di lavoro, inaccettabile soprattutto in una fase in cui il mercato dell’elettrodomestico è in forte ripresa.
Il silenzio che osserviamo adesso offende e danneggia tutte quelle persone ed è ormai intollerabile. Per questo domani 20 aprile, dalle 10, saremo sotto al Mise con i lavoratori di Embraco e Acc Wanbao a chiedere un intervento immediato da parte del governo, per non far morire il progetto Italcomp e per salvaguardare i lavoratori delle due fabbriche.