Se, al posto di un’azienda, gli italiani dovessero indicare un settore di particolare interesse in cui andare a lavorare, opterebbero per la moda e il lusso. Il fashion & luxury è il settore più attrattivo per i potenziali dipendenti, con il 60% delle preferenze, con un’assoluta prevalenza nelle donne, di tutte le età e di diverso livello di istruzione (dal diploma, alla laurea, al master universitario). Al lavoro nel settore della moda e del lusso vengono associati in particolare un’atmosfera di lavoro piacevole, una buona condizione economica e un forte gruppo manageriale e buon equilibrio vita lavorativa/privata. Al secondo posto si posiziona il settore dei media, il più attrattivo per il 56% dei potenziali dipendenti in particolare per il contenuto di lavoro interessante. Al terzo posto l’elettronica (55%), che interessa in particolare gli uomini con licenza media o laurea di primo livello.
I 5 elementi più importanti nella scelta del datore di lavoro – Secondo i risultati della ricerca del Randstad Award, come già nel 2013, la sicurezza del posto di lavoro si conferma l’aspetto prioritario nella scelta dell’azienda in cui lavorare. Ma lo stipendio, al secondo posto nelle preferenze degli italiani, acquisisce sempre più importanza. Seguono, tra i 5 fattori determinanti, un’atmosfera di lavoro piacevole, il work-life balance, la solidità finanziaria a pari merito con un contenuto di lavoro interessante.
L’analisi nelle diverse categorie rivela però alcune differenze per genere, età e livello di istruzione. Le donne sono maggiormente attratte dall’atmosfera piacevole e dal buon equilibrio tra vita e lavoro, mentre gli uomini più dalla solidità finanziaria e dalla prospettiva di carriera. La sicurezza del posto di lavoro e la solidità finanziaria acquisiscono importanza crescente con l’avanzare dell’età, mentre le persone sotto i 35 anni ricercano maggiormente opportunità di carriera e atmosfera di lavoro piacevole. Inoltre, chi ha un livello di istruzione superiore, con laurea o master, è più attratto dai contenuti di lavoro e dalla carriera, mentre chi ha un’istruzione inferiore risulta maggiormente attratto dalla sicurezza del posto di lavoro e dalla solidità finanziaria.
Onestà e affidabilità i fattori “soft” più ricercati – L’edizione 2014 della ricerca del Randstad Award ha misurato anche alcuni fattori “soft” determinanti per strutturare al meglio le politiche di employer branding. In particolare, emerge come onestà e affidabilità siano i tratti principali di “personalità” ricercati dai potenziali dipendenti in un datore di lavoro, seguiti da intelligenza, solidità e sicurezza. Le donne ricercano maggiormente datori di lavoro onesti e affidabili, mentre gli uomini li preferiscono “di alto livello”. L’affidabilità, la stabilità e l’ottima reputazione sono i tratti chiave per chi ha oltre i 35 anni d’età, mentre la capacità di emozionare/stimolare e la sincerità sono maggiormente ricercati dai giovani con meno di 35 anni. Chi ha un’istruzione inferiore (fino al diploma) ricerca onestà, affidabilità e sicurezza, chi ha un’istruzione superiore ricerca maggiormente intelligenza, capacità di emozionare/stimolare e l’essere di alto livello.
Un ambiente di lavoro non favorevole è il fattore principale che minaccia l’equilibrio vita – lavoro in italia, messo a rischio anche da una collaborazione carente da parte dei colleghi, dalla presenza di preoccupazioni di lavoro al termine della giornata lavorativa, dal lavoro alla sera o nei week-end (cioè dall’assenza di una chiara distinzione tra lavoro-vita privata) e dalla presenza di scadenze troppo ravvicinate, che provocano eccessiva pressione sul dipendente. Uomini e donne percepiscono allo stesso modo un ambiente di lavoro non favorevole come minaccia. Ma chi ha un livello di istruzione inferiore considera più frequentemente anche la pressione mentale esercitata dal proprio datore di lavoro.
Secondo gli italiani il tempo massimo accettabile del viaggio da casa al luogo di lavoro è di 41 minuti, mentre la durata media attuale di questo percorso è di 25 minuti. Sono in particolare gli uomini, i manager e coloro che hanno un livello di istruzione superiore le categorie che non considerano un problema un viaggio verso il luogo di lavoro più lungo di quello attuale. Generalmente gli italiani pensano di dover lavorare fino a 67 anni di età, molti di più di quelli che vorrebbero: mediamente l’età della pensione dovrebbe essere fissata a 59 anni. Gli uomini sono disponibili a lavorare più a lungo delle donne e coloro che hanno un’alta istruzione sono disposti ad un’età della pensione più avanzata.
Ma ci sono motivazioni che incoraggerebbero le persone a lavorare più a lungo, soprattutto una maggiore flessibilità (per il 48% dei potenziali dipendenti) e un orario di lavoro ridotto (44%), oltre che un programma di lavoro più rilassato (35%). Un orario ridotto e più flessibile è la motivazione che spingerebbe a lavorare più a lungo in particolare le donne, decisamente più interessate degli uomini da questo elemento. Le motivazioni appaiono diverse tra gli impiegati, incoraggiati in particolare da un orario di lavoro ridotto, e gli operai, spinti soprattutto da un’occupazione fisicamente meno impegnativa.
Qual è la formula del successo lavorativo? Per la maggior parte degli intervistati, ben il 69%, è rappresentata dalla pratica piacevole di un lavoro affine alle proprie attitudini. Solo una minoranza (20%) dichiara invece che sia esercitare una professione molto remunerativa o con un alto riconoscimento sociale (11%).
Per altre informazioni: www.award.randstad.it.