I temi connessi al mondo del lavoro, specie quelli che riguardano l’occupazione, sono da sempre oggetto di delicata analisi. Un mondo in costante cambiamento ed evoluzione, qualsiasi sia il settore di riferimento. La tecnologia è da molti anni una delle forze propulsive di questi cambiamenti: se molto spesso supporta, agevola, potenzia alcune professioni, altre volte può sostituirle. Esistono alcuni casi, invece, in cui la tecnologia crea letteralmente nuove figure professionali, e quindi posti di lavoro, per i quali interviene una nuova sfida: trovare personale qualificato che possa svolgerle e interpretarle.
Il mondo dell’ICT, mercato che nel 2019 ha superato la soglia dei 30 miliardi euro (dati Assintel), nasce e cresce per definizione insieme alla tecnologia, ne ha saputo cogliere i punti di forza e sfruttare i vantaggi. Una delle grandi sfide del mercato è sempre stata quella di riuscire a trovare, quando non formare, personale qualificato per le nuove figure professionali che via via si creano. Moltissime infatti le nuove figure professionali del settore che negli ultimi anni si sono evolute in modo sostanziale e in alcuni casi sono di recente nascita.
La proposta commerciale delle aziende ICT nel campo del marketing In store spesso si configura come un servizio integrato di soluzioni tecnologiche e artistiche. Realtà come M-Cube, leader nel settore, hanno così avuto la necessità di strutturarsi e definire nuove figure professionali e la crescita esponenziale del settore crea una forte domanda di questo tipo di competenze. Se figure come i creativi o i commerciali hanno potuto arricchirsi di nuovi aspetti, altre sono state quasi letteralmente inventate per venire incontro alle esigenze di clienti sempre più coscienti dell’importanza di avvalersi di un valido fornitore di soluzioni ICT per il Digital Engagement.
Ruoli commerciali. In questo settore l’abilità di un commerciale sta nel saper individuare le esigenze tecnologiche di un cliente, recepirne le richieste e proporre un progetto che risulti innovativo per l’esperienza di consumo dell’utente finale o per la propria comunicazione. Tale figura arriva a rivestire spesso anche un ruolo di consulente in fase di post-vendita, offrendo assistenza nel day by day e accounting. Proprio figure commerciali come gli account, a progetto avviato, sono responsabili del corretto sostentamento e delle implementazioni di un progetto, tenendo il cliente aggiornato sulle nuove opportunità delle tecnologie più recenti lanciate sul mercato.
Ruoli tecnici. Opera, collauda e mette in opera l’architettura tecnologica dialogando con fornitori, individuando soluzioni più convenienti in fatto di costi e tempi e coordinando le attività tecniche, pratiche e operative di un dato progetto. Deve sapersi muovere abilmente tra e fornitori di servizi e produttori hardware/software da cui attingere le migliori tecnologie sul mercato. La complessità di certi progetti richiede un alto livello di conoscenze per far coesistere in armonia dispositivi e applicativi forniti a un cliente, nonché un’abilità di coordinazione e problem solving nella fase di post-vendita e manutenzione.
Creativi. Figura che supporta le soluzioni a livello grafico e contenutistico, specializzata per dare il suo contributo muovendosi abilmente tra tecnologie hardware e software a supporto del contenuto. Il creativo che opera in questo settore ha il compito di elaborare il nuovo linguaggio, per lo più inedito, che la tecnologia abilita, creando contenuti per situazioni di rapporto tra prodotto e consumatore (scaffali, camerini, applicazioni) che non appartengono all’esperienza dei media classici.
Non solo le aziende tecnologiche hanno saputo cavalcare questi mutamenti, anche i retailers hanno dovuto tenersi al passo andando ad assumere o formare nuovi professionisti che potessero venire incontro alle esigenze dei consumatori. Prendiamo ad esempio una figura tradizionale come l’assistente di vendita di un qualsiasi store di una catena retail. Grazie alle nuove tecnologie e percorsi strutturati di customer experience omnichannel innestate sulla profilazione del consumatore, sono diventati a tutti gli effetti delle sorti di estensioni in-store dei reparti marketing e commerciali, ma hanno dovuto anche aumentare le proprie le proprie skill tecniche acquisendo dimestichezza con device e applicativi software.
È possibile considerare questo un chiaro esempio di professione lavorativa rafforzata e tutt’altro che sostituita dalla tecnologia, in direzione del tutto contraria a quanto avviene solitamente con l’avvento dell’online. Grazie alle nuove tecnologie e grazie soprattutto alle nuove professioni che queste tecnologie sanno maneggiare, nel settore retail il negozio è tornato a essere l’epicentro dell’esperienza d’acquisto, riportando in auge il concetto di punto vendita come luogo principale di incontro tra prodotto, produttore e consumatore e aprendo la strada verso l’omnicanalità in store, concetto per il quale nel negozio convergono le tecnologie per intrattenere, informare e comunicare all’utente finale.