Aiutare le persone a vivere al meglio la propria pausa pranzo: è questo lo scopo della startup appEatIT, incubata in EnLabs (www.luissenlabs.com), che ha visto la luce grazie all’idea e alla determinazione di Damiano Congedo (27enne, CEO e programmatore), Marco Clemenza (Art Director) e Stefano Colella (COO; consulente commerciale).
L’app rivolge un’attenzione particolare alle problematiche dei lavoratori, per eliminare l’ansia legata alle lancette dell’orologio, che sembrano correre più velocemente durante il momento del pranzo, permettendo di mangiare con più tranquillità e, di conseguenza, meglio. Grazie ad appEatIT, infatti, l’utente ha l’opportunità di prenotare, direttamente dal proprio smartphone, un posto in un ristorante (anche per gli altri colleghi) vicino a dove si trova e il piatto che desidera (visionando menù e prezzi), riducendo le attese e ottimizzando i tempi.
La nascita dell’idea – “L’idea di appEatIT nasce a fine 2011 – spiega Damiano Congedo –, quando io e Marco Clemenza, il mio socio, stavamo portando avanti dei progetti legati al mondo mobile, con delle piccole applicazioni. Un giorno lui mi chiama, mentre sta tornando a casa dal lavoro, e dice che gli sarebbe piaciuto trovare già qualcosa di pronto da mangiare. Da lì è scattata una scintilla e mi sono chiesto: ‘Perché non realizzare un’applicazione legata al mondo della ristorazione?’. Questa è stata la spinta iniziale e successivamente abbiamo pensato a come iniziare a muovere i primi passi in questa direzione, tra inesperienza e motivazione. Inizialmente, infatti, volevamo dare vita a qualcosa che riguardasse il campo della ristorazione a 360°, senza focalizzarci su un aspetto preciso. Da agosto 2012, però, quando abbiamo costituito la società e abbiamo iniziato a partecipare a startup competition ed eventi, affiancati da persone esperte, abbiamo avuto l’occasione di capire meglio le dinamiche di questa fetta di realtà, individuando il nostro focus, ovvero la pausa pranzo. Il primo step ha abbracciato subito i problemi legati alla pausa pranzo, sia da parte dei lavoratori, sia da parte dei ristoratori: per chi lavora, infatti, questo momento può diventare anche fonte di stress, perché si deve sottostare a volte a orari ‘stretti’, a ritmi frenetici, all’ansia di dover tornare in ufficio, con la conseguenza di mangiare non sempre nel migliore dei modi.”
La crescita del progetto – Un team di sette persone, provenienti da ambiti diversi, e un progetto che ha già ricevuto diversi riconoscimenti tra competizioni ed eventi: appEatIT non si ferma. “Abbiamo iniziato a incontrare il mondo delle startup competition nel 2012 – continua Damiano –, ad agosto e settembre con Wind Business Factor (www.windbusinessfactor.it), passando per il Barcamper con dPixel (www.dpixel.it) e, successivamente, abbiamo avuto accesso alla Techgarage (http://techgarage.eu). Ad aprile, invece, siamo stati selezionati per il Funding Pitch di Telecom Italia (www.workingcapital.telecomitalia.it), siamo stati incubati in EnLabs, per un percorso di formazione di quattro mesi, e infine siamo entrati nel PartnerWorld di IBM (www304.ibm.com/partnerworld).
Questo percorso ci ha permesso di fare “gavetta”, con molte ore di formazione, perché nel 2011, quando eravamo partiti, non conoscevamo quasi nulla di questo mondo.
Adesso, invece, sentiamo di avere in mano qualcosa di concreto e molte conoscenze per portare avanti il nostro progetto: abbiamo già avuto pareri positivi e interesse da parte di alcuni ristoratori, sia a Roma, sia Cagliari, perché hanno compreso l’utilità del nostro servizio. In questo momento, infatti, un vantaggio forte è dato dal fatto che i nostri clienti non hanno costi di abbonamento: noi guadagneremo solo per ogni persona che ‘mandiamo’ al ristorante e sarà un costo fisso, indipendentemente dal prezzo che spenderanno i clienti singolarmente. Ad esempio, se una persona spende 20 o 50 euro l’importo che noi tratteniamo (stiamo ipotizzando la cifra di un euro) non cambia. Si tratta quindi di costi bassi anche rispetto agli altri servizi, che tendono a puntare su percentuali comprese tra l’8 e il 12%.”
Futuro – “Attualmente la piattaforma è pronta – conclude Damiano – e abbiamo già un contratto firmato con un ristorante di Roma, però stiamo ragionando con attenzione sul modo migliore per svilupparci a livello commerciale, accelerando il processo. I ristoranti, infatti, possiedono dei software di gestione cassa e fatturazione, e stiamo valutando un modo per riuscire a interfacciarci con questi sistemi, in modo da semplificare il lavoro dei ristoratori, velocizzando tutti i processi di gestione.
L’idea è quella di riuscire a espandersi in tutta la città di Roma nel 2014, per poi puntare a Milano, Bologna e Firenze. Il nostro progetto, infatti, può inserirsi al meglio nelle città frenetiche e stiamo guardando anche verso l’estero. Il mercato francese, ad esempio, potrebbe essere l’ideale per il nostro sviluppo, come tutta l’area dell’Europa mediterranea, soprattutto per una questione di cultura e abitudini alimentari, legate al ‘mangiar bene’, con calma. In Inghilterra o negli Stati Uniti, invece, il nostro servizio potrebbe essere di nicchia, ma non legato a un uso massiccio, proprio per questioni culturali differenti.
Per quanto riguarda il lato economico, infine, c’è interesse da parte di investitori, ma prima di arrivare a firmare un contratto siamo consapevoli che i passi sono ancora molti: per ora ci stiamo autofinanziando totalmente, attingendo dai nostri risparmi e, qualora non dovessero arrivare risorse economiche dall’esterno, continueremo così, imperterriti, con il nostro progetto. Siamo testardi e non molliamo.”
Per saperne di più: http://appeatit.com