LabItalia – “La tutela per le modelle esiste grazie all’albo delle modelle italiane e straniere”. Lo afferma a Labitalia Guido Dolci, presidente Assem Associazione per i servizi moda, che da anni coordina, promuove e tutela, gli interessi, professionali, morali e materiali, degli operatori dei servizi per la moda. “La sicurezza -precisa- è una condizione a cui non possiamo rinunciare, visto che stiamo parlando di una categoria professionale a volte giovanissima che ha bisogno di avere dei paletti di riferimento ben precisi”. “Il nostro primo impegno è stato quello di dire no alle modelle anoressiche -ricorda Dolci- firmando il codice etico che punta a conciliare il benessere e il ‘bellessere'”.
Sicuramente, per l’Assem, il traguardo importante è stato istituire, assicura “l’albo per avere una categoria protetta anche dal punto di vista assicurativo e sindacale”. “Così è nato -continua- l’albo che è rivolto esclusivamente a coloro, modelle o modelli, che siano presenti fisicamente sul territorio italiano o che stanno per arrivare. L’albo offre sicurezza, garanzia a livello fiscale, rispetto della legge sul testo unico e pulizia dell’immagine del settore. Ogni agenzia, sotto il controllo di Assem, potrà rilasciare alle proprie modelle e modelli -rimarca Guido Dolci – il tesserino ‘Visto moda’, adempiendo così, in primo luogo, alle richieste della legge numero 123 del 2007 del 3 agosto del 2007 sul Testo unico”.
“Il tesserino, inoltre, attesta la presenza -osserva- di un regolare contratto di lavoro (e quindi accertabilità fiscale), la regolarità a livello di visti di ingresso e di lavoro, la sussistenza di un’assicurazione sanitaria e dei necessari mezzi di sostentamento”.
“Certo – precisa – il ‘Visto moda’ non è obbligatorio. Noi gli strumenti li forniamo, poi sta alle modelle accettare o meno di usarli. Chiunque può, infatti, lavorare nel settore anche senza tesserino, ma in questo caso le modelle potranno non essere garantite, con le conseguenze di precarietà sul territorio, sfruttamento, non regolamentazione fiscale, giuridica, sanitaria e rischio di circonvenzione di minore o maggiore, ed eventuale omissioni al Testo unico sulla sicurezza”.
“Fondamentale per ottenere il tesserino -afferma il presidente Assem- è la produzione di un contratto scritto tra la modella e l’agenzia di model management. Quest’ultima deve essere regolarmente iscritta a una Camera di commercio italiana e avere personale regolarmente assunto o comunque in regola con le normative italiane. Ovviamente, ci deve essere la cosiddetta onorabilità dell’amministratore, cioè avere il casellario giudiziario pulito con assenza di determinati reati come pedofilia, violenza carnale e spaccio di droga”. “L’agenzia di ‘model management’ -continua Guido Dolci- deve avere, inoltre, l’accertabilità fiscale sul territorio italiano e la regolarità alla normativa fiscale nell’erogazione dei compensi alle modelle”.