Milano – I profili junior preferiscono uno stipendio in ingresso più alto, anche a discapito della flessibilità, lo smart working o altri benefit. Sono questi i risultati di un’indagine condotta da JHunters – brand di Hunters Group specializzato in ricerca e selezione di professionisti che abbiano maturato 3-5 anni di esperienza professionale e di giovani ad alto potenziale – su un campione di circa 200 candidati under 35, su tutto il territorio nazionale: per circa il 76% degli intervistati la retribuzione rimane l’aspetto più interessante; solo il 24%, invece, prende in considerazione altri benefit (di questi, il 40% predilige la flessibilità oraria e il 60% benefit non monetari).
“Ottenere orari più flessibili o piani di welfare a fronte di una rinuncia in termini retributivi – dichiara Emanuele Franza, executive director di JHunters – sembra essere una possibilità che i profili junior tendono a non prendere in considerazione. I motivi possono essere molteplici, ma credo che il principale sia da ricercare nel fatto che questi profili, nella maggior parte dei casi, non ricoprono ruoli di grandi responsabilità o con livelli di stress elevati e riescono, quindi, a conciliare agevolmente lavoro e vita privata, tanto da non giustificare una rinuncia in termini di stipendio per migliorare il proprio work life balance”.
Non solo. Poiché sono soprattutto i giovani a spostarsi per lavoro – sia sul territorio nazionale, sia all’estero – è abbastanza normale che il denaro sia centrale, anche perché i costi di vitto e alloggio che si devono sostenere quando si vive lontano da casa sono spesso molto alti. Anche una comprensibile limitata conoscenza dei pacchetti retributivi (a cui spesso sono associati benefit non economici, come ad esempio piani di formazione, auto aziendale, assicurazioni varie), fa sì che lo stipendio rimanga centrale.
“E’ importante sottolineare – aggiunge Emanuele Franza – che le figure più senior hanno, naturalmente, uno stipendio mediamente più alto, quindi la rinuncia ad una parte di esso impatta meno sul proprio bilancio. Inoltre, anche per le aziende è più gestibile la flessibilità oraria di un senior, che magari ha un team di collaboratori che lo supportano nella gestione delle attività quotidiane, piuttosto che quella di figure più junior che devono assicurare l’operatività day by day e, soprattutto all’inizio della propria carriera, hanno necessità di essere formate ed affiancate dai propri manager”.